OVVERO, caldo torrido

In auto il piccolino mangia patatine piccanti (!) e beve limonata; ce ne è anche per me ma preferisco aspettare ore più centrali.
Al nostro arrivo due bimbe cercano e riescono ad appiopparmi due braccialetti di fiori; sgancio 5 taka. La zona è molto vasta e molto verde, con giardini ben sistemati, fontane e laghetti , e al centro svetta il monumento (vedi foto in apertura di post). Bastano 5 minuti di cammino e già sento il sudore imperlarmi la fronte e bagnarmi la camicia. La giornata da questo punto di vista sarà durissima. Alla sinistra del piramidone curvo c'è una zona con numerosi alberi piantati e una targhetta sotto ciascuno di essi. L'usanza è che i grandi rappresentanti internazionali piantino simbolicamente un albero in occasione della loro visita al paese; vedo così l'albero piantato dalla regina Elisabetta II, quello piantato da Arafat, e tante altre personalità mondiali. Mi metto alla ricerca e trovo anche la personalità italiana; il Mortadella che ha piantato un albero di Gustava Gracilima...


Ci rimettiamo in auto e ripartiamo alla volta di Dhaka, facendo una sosta intermedia in una sorta di quartiere universitario immerso nel verde. Nel frattempo sgranocchio patatine piccanti (mooolto piccanti) e bevo limonata. Portiamo Nutu e la prole a casa, e io e l'autista (non ricorderò mai il nome ma è un tipo simpaticissimo e bassissimo) proseguiamo in direzione del Radisson. Non prima di fare una sosta nella zona del Parlamento per scattare qualche foto alla maestosa costruzione (risale al periodo pakistano) e fare una passeggiata al vicino Mausoleo dedicato a Ziaur Rahman (vedi foto in chiusura di post), il secondo presidente della breve storia della Repubblica del Bangladesh e uno degli uomini più importanti e celebrati del paese. Infine ci fermiamo in un vicino megastore e compro due DVD (ovviamente in versione 'ncuppariella, ma si vedono e si sentono bene) di film recentissimi; spesa totale: 180 taka (circa 2 euri). Un altro dvd lo regalo all'innominabile autista.

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