venerdì, maggio 01, 2009

Man with his suitcase (finally)

Dopo aver finalmente archiviato, nella mattina di giovedì, la pratica bagaglio (con un giorno di ritardo perchè ho deciso di andare di persona all'aeroporto, onde evitare ulteriori inconvenienti), la stessa giornata si è rivelata la più massacrante dall'inizio di questa mia ennesima permanenza in Turchia: turchi (graduati e non) e italiani non mi hanno dato tregua fino alle 9.30 di sera, quando finalmente ritorno alla luce dal cuore della montagna; per fortuna, per onorare la festa dei lavoratori (ripristinata proprio da quest'anno anche in Turchia,) oggi abbiamo deciso di riposarci (il primo giorno da quando sono qui), scelta che si è rivelata quantomeno saggia ed essenziale per smaltire un po' dello stress accumulato. Ci avevano consigliato di non frequentare le zone del centro perchè sembra che sia consuetudine, qui in Turchia, darsele di santa ragione tra polizia e lavoratori. In realtà i disordini ci sono stati ma a Istanbul, e i contrasti sono dovuti alla presenza di un provvedimento di ordine pubblico che vieta da alcuni anni ai manifestanti di raggiungere Piazza Taksim, centro nevralgico della città dove, nel 1977, decine di lavoratori che manifestavano furono uccisi da gruppi di estrema destra; luogo che invece i manifestanti vogliono raggiungere proprio per rendere onore alle vittime.

Noi invece, ad Ankara, abbiamo tranquillamente passeggiato per le vie del centro senza alcun tipo di problema. Dopo il rilassamento di oggi, ià domani si ritorna ai ritmi di sempre, sperando di approfittare del weekend e dell'assenza di interferenze "esterne" per fare un definitivo passo avanti nel lavoro. Così, alle 9 passeremo a prendere Ümit, la persona che, dando la sua disponibilità, ci permetterà di lavorare, e ci dirigeremo per l'ennesima volta verso Snakepit (in foto lo sconfinato territorio in prossimità delle montagne che ci ospitano). Ümit di cognome fa Alkul, e questo, unito al fatto che la pronuncia della vocale Ü è "Gliu" ci suscita sempre una grande ilarità. Ma a parte questo e al fatto che non parla una parola di inglese, è una gran brava persona.

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