lunedì, aprile 21, 2008

Rientro

L'ultima settimana portoghese è stata lavorativamente intensa, tanto da non permettermi di aggiornare il blog regolarmente. Venerdì ho completato le mie attività e, in serata, ho ripreso l'aereo che mi ha riportato in Italia. Dove, finalmente, durante il weekend ho potuto sfogare le mie voglie "centauresche" su e giù per il litorale pontino...

Il bilancio di questo mese portoghese: una delle trasferte migliori che abbia mai fatto, sia professionalmente, sia come vita extra-lavorativa. In entrambi i casi, diversamente dalla maggior parte delle trasferte che faccio, ho goduto della compagnia di ottime persone che si sono avvicendate al mio fianco. Questo traffico continuo di persone che andavano e venivano ha reso il tutto più piacevole e dinamico. A tutto ciò fa eccezione una persona (indovinate chi...), che è invece rimasta presenza fissa ma inutile, se non addirittura dannosa.

lunedì, aprile 14, 2008

Cronache dal Portogallo - giorni 19 e 20

OVVERO: the last weekend

Per l'ultimo weekend portoghese non ho lasciato spazi a tentennamenti (ho abbandonato quindi Topoggiggio a se stesso), e ho vissuto 2 giornate piene di attività, camminate, km percorsi in auto. Entrambe le giornate sono partite con calma, con una bella colazione delle 10.30 per poi mettersi alla guida.

La prima meta di ieri è stata Belém, già percorsa in lungo (dalla Torre fino alla base del ponte 25 Aprile e indietro) qualche giorno fa, ma non in largo. L'occasione era allora buona per una visita al Mosteiro dos Jerónimos, per rimarcare la già abbondante colazione con un paio di squisite pastéis do Belém, e per una piacevole passeggiata nei pressi del Padrão dos Descobrimentos (monumento delle scoperte). La seconda tappa della giornata è a favore dello shopping, presso il colossale Centro Commerciale Colombo; talmente grande da non riuscire ad individuarne la fine. Giro di negozio in negozio ma non trovo quello che stavo cercando, ovvero l'Official Shop del Benfica. Nulla di preoccupante, applico il piano B: esco dal centro commerciale ed entro nell'antistante Estadio da Luz, stadio del Benfica, dove trovo ciò che cercavo oltre ad altri negozi in quello che è a tutti gli effetti un piccolo centro commerciale. Fatti gli acquisti "sportivi", torno nell'altro centro e mi dedico agli acquisti alimentari: caffè Delta (la migliore marca qui in Portogallo, ho sentito dire) e una bottiglia di porto! E' già pomeriggio inoltrato e penso di completare la giornata tornando al Parque Das Nações per un giro più approfondito, cosa che non mi è stata possibile il giorno prima causa Topoggiggio. Torno in albergo stremato che sono già le 22.30.

Oggi al solito orario punto la macchina in direzione est: la destinazione è la cittadina di Evora, nella regione dell'Alto Alentejo - la distanza da coprire è di circa 130 km. Trattasi di una cittadina medievale perfettamente conservata, con testimonianze perfino dell'epoca romana (tempio e terme). Il tempo è estremamente variabile, e mi costringe per lunghi tratti a passare di portico in portico per evitare la pioggia. Giro in lungo e in largo per tutto ciò che è contenuto all'interno delle mura di cinta; particolarmente affascinanti la (Cattedrale) con il suo chiostro e la Igreja de São Francisco con l'adiacente tetra Capela dos Ossos, le cui pareti e colonne sono rivestite appunto di ossa e teschi raccolte dai francescani negli affollati cimiteri delle chiese. All'ingresso della cappella si può leggere la scritta "Nos Ossos Que Aqui Estamos Pelos Vossos Esperamos", ovvero "Noi ossa che qui riposiamo, aspettiamo le vostre". C'è una sostanziale pace per le strade, poi constato che molti degli abitanti si sono riuniti nei pressi del Tempio Romano dove è posizionato l'arrivo di una gara ciclistica (la Vuelta do Alentejo).
Sono circa le 17 e riparto sulla via del ritorno; a circa metà strada svolto però verso la cittadina di Setùbal, sulla costa meridionale della penisola omonima. Mi fermo per un giro che non mi lascia particolarmente soddisfatto, riparto quindi subito per Sesimbra, una trentina di km più a ovest, sempre sulla costa. La guida me la descriveva come un tranquillo villaggio di pescatori, oggi popolare località balneare; effettivamente lo squarcio di paese che si affaccia sull'oceano è suggestivo, peccato che girato l'angolo si scoprono le tonnellate di cemento del "Sesimbra Hotel & Spa" che occupano il resto del versante. Mah.
Torno alla mia auto che sono quasi le 20, e il sole sta rapidamente tramontando. Faccio allora una corsa fino all'estremo sud-occidentale della penisola, cioè a Cabo Espichel. E ne vale la pena. Oltre a me ci sono solo 2 coppiette e un'altro solitario fotografo. Nelle vicinanze un santuario piuttosto diroccato, in lontananza il faro, e tutto intorno la scogliera sull'oceano. Sono quasi le 21 quando riparto e ancora una cinquantina di km mi separano da Carcavelos; al mio arrivo una rapida cena firmata McDonald's prima di tornare in albergo. Allo slideshow il compito di completare e terminare il post.

sabato, aprile 12, 2008

Cronache dal Portogallo - giorno 18

OVVERO: saudade

Giorno praticamente semifestivo, così il pomeriggio rimane a mia completa disposizione. Accompagnato (i.e. ostacolato) da quell'autentico peso di Topoggiggio (più che un uomo di 42 anni, un bimbo - mangia dorme e si stanca subito), unico superstite momentaneo (per fortuna) della combriccola italiana, alle 15 mi muovo dall'albergo in direzione Almada, al di la del ponte 25 do Abril, per salire lì dove il Cristo Rei veglia sull'intera Lisbona. Tale scultura, a quanto riporta la stessa targhetta informativa nel santuario, si ispira non troppo liberamente al ben più famoso Cristo Redentore di Rio de Janeiro, e fu realizzato in segno di ringraziamento per aver risparmiato al Portogallo gli orrori della 2a Guerra Mondiale. Il vento è fortissimo, il panorama che si gode dalla base del colosso è fantastico, la foto scattata (vedi sopra) è un classico da cartolina. Causa mancanza dell'elettricità non si può prendere l'ascensore che porta sulla sommità del Cristo Rei. Pazienza.

Riparto da Almada settando il navigatore satellitare sulla destinazione Parque Das Nações, per dare uno sguardo alla Lisbona moderna. Tutta la zona del Parco fu costruita in occasione dell'Expò 98 da famosi architetti come quel Calatrava che già mi aveva stupito con la Ciudad de las Artes y las Ciencias in quel di Valencia, e si trova sulla sponda del Rio Tejo li dove l'altro grande ponte di Lisbona, il ponte Vasco de Gama, parte per perdersi all'orizzonte in virtu dei suoi 17 km di lunghezza. L'occasione è buona per una visita all'Oceanario, tra pesci di ogni tipo e atmosfere rilassanti. Qualche altro giro tra le strane costruzioni del Parco e noto che Topoggiggio inizia a dare segni di stanchezza e cedimento: è ora di riaccompagnare il pupetto in albergo. La sera mi ritrovo solo, a percorrere in auto il litorale tra Oieras e Cascais, particolarmente congestionato dalla presenza a Carcavelos di una gara di motocross, alla ricerca di un posto dove consumare una rapida cena. Una breve passeggiata e mi ritrovo ad osservare l'oceano, colto da qualcosa di simile a quel tipico sentimento portoghese chiamato saudade.

Bom fin semana a tutti.

venerdì, aprile 11, 2008

Cronache dal Portogallo - giorni 14 .. 17

OVVERO: avverse condi-meteo.

Domani è venerdì e finisce un altra settimana di impegni lavorativi, tutta da commentare visto che nel post precedente avevo scritto dell'ultimo weekend e da allora sono passati ben 4 giorni. Ne approfitto per aggiungere considerazioni varie che ho sviluppato in questi giorni di permanenza prima che cadano nel dimenticatoio della mia mente:
  • la settimana è iniziata all'insegna del mal tempo (vento, pioggia e mare grosso), situazione che si è riconfermata nei giorni successivi fino ad oggi compreso. Tali condizioni mi hanno permesso di osservare la notevole differenza tra un mare italico agitato e l'oceano agitato; è difficile da spiegare, diciamo che l'oceano vince nettamente in quanto a moti ondosi e aspetto minaccioso. Oggi pomeriggio, approfittando della situazione, ho fatto un giro in auto lungo la costa fermandomi in diversi punti per fotografare la violenza delle onde. In cancello di Boca di Inferno era purtroppo chiuso, ma sono comunque riuscito a immortalare qualcosa.
  • martedi e mercoledì sono andato a Lisbona per cena, e le due serate metropolitane confermano quanto di buono avevo già percepito circa la capitale portoghese: camminare per le strade del Chiado e del Barrio Alto di sera è veramente piacevole (nonostante le continue salite e scalinate da affrontare), ancor di più con i freschi venti che soffiavano in questi giorni. La città sembra un posto tranquillo, le strade del centro sono animate ma non chiassose. Fatta eccezione per i circa 50 supporter del Glasgow Rangers che ieri si erano concentrati nei pressi di un bar di Placa dos Restauradores e facevano un tale baccano che li si poteva sentire a distanza di isolati.
  • per la cronaca Sporting Lisbona e Glasgow Rangers hanno giocato questa sera qui a Lisbona e i Rangers hanno vinto per 2 a 0. Chissà che avranno fatto stasera gli scozzesi ....
  • oggi, approfittando della giornata in visita presso dei siti periferici, abbiamo celebrato (anticipando in via del tutto eccezionale di una settimana) il classico pranzo di fine corso; un bel pranzo in un rodizio brasiliano di Costa de Caparica, una bella tavolata di 16 persone (vedi foto di apertura). La gran quantità di carne mangiata (più strane portate come banane fritte e ananas arrosto ... ) mi ha sconsigliato di muovermi per la cena (visto anche il maltempo della serata), così per la prima volta dal mio arrivo sono rimasto in camera.
  • la lingua portoghese mi rimane di difficile comprensione, non tanto nella lettura quanto nell'ascolto; hanno, secondo il mio parere, molti più suoni di quanti ne abbia l'italiano, e questo rende il tutto più difficile. Un esempio è in come loro pronunciano il mio cognome. Se lo leggono lo pronunciano "Dascille", se lo devono scrivere sotto mia dettatura scrivono sempre "Daquille". E la cosa non ha soluzione.
  • la Marginal, la strada che costeggia il mare da Lisbona in direzione est passando per Oieras, Carcavelo, Estoril e Cascais, è fornita di un intelligente sistema per limitare la velocità degli autoveicoli: a distanze regolari ci sono dei rivelatori di velocità, segnalati con luce gialla lampeggiante, che se rivelano una velocità troppo elevata fanno scattare in rosso un semaforo poco più avanti costringendoti all'arresto. Quindi l'automobilista, per evitare dei continui e fastidiosi stop & go, limita automaticamente la velocità (il limite è comunque sui 70 km/h); la cosa inoltre favorisce la collaborazione (a forza di colpi di cric sulla testa...) perchè non è carino che mentre io, da autista disciplinato, non ho fatto scattare alcun semaforo, qualcuno dietro di me, più indisciplinato, lo faccia scattare costringendo anche me all'arresto....
  • questo fine settimana c'è il Gran Premio di Estoril di Moto GP (sperando che il tempo migliori); vedrò se riuscirò ad avvicinarmi al circuito per respirare l'atmosfera da GP.

lunedì, aprile 07, 2008

Cronache dal Portogallo - giorni 11, 12 e 13

OVVERO: sopra e sotto il ponte

Il secondo fine settimana di questa mia trasferta portoghese è terminato, domani inizia un'altra settimana di lavoro. Dopo un venerdì intenso e intervallato da un piacevole pranzo ("di rappresentanza") durante il quale, coadiuvato da altre 2 persone, ci siamo "spazzolati" una cernia grigliata di 2 chili, il sabato mattina è stato, inusualmente, lavorativo, e si è concluso con un pranzo firmato Mcdonald's. Nel pomeriggio, dopo il meritato riposo, l'allegra brigata (che è di volta in volta variabile da 2 a 4 persone - 3 in questa occasione) si è mossa verso Cascais, dove una lunga passeggiata li ha condotti dal centro alla pittoresca "Boca do Inferno", per ammirare l'affascinante panorama di quell'angolo di mare: trattasi di una frattura (un vero e proprio buco, simile ad un abisso) su una scogliera a picco sul mare dove l'acqua marina, in condizioni di alta marea e di forza notevole, entra per mezzo di una entrata creando singolari rumori e ululati. Ci tornerò in quanto il mare non era nelle condizioni ideali e non avevo con me la fotocamera. La serata si conclude con una cena "di pesce" in un ristorantino di Cascais e una puntatina (orfani di Topoggiggio) al Casinò di Estoril, per "ammirare" il poco valore dato ai soldi dalla riccona feccia di questa parte del mondo.

Domenica mattina di riposo: dopo le 12, in 2 (Topoggiggio irreperibile) ci dirigiamo, passando sul Ponte 25 do Abril, verso la penisola di Setubal e la Praia do Sol (nei pressi di Caparica), per dare un'occhiata a questa parte di costa totalmente diversa da quella del litorale di Estoril. Lunghe spiagge allo stato naturale, strade poco curate e case moooolto più modeste. Dopo un pranzo "vista mare", ripassiamo al di quà del ponte per fermarci a Belém, sulla costa nei pressi di Lisbona, dove si trovano il Forte do Bom, la Torre di Belém, il monumento ai naviganti e il Mosteiro dos Jerónimos (che però non visitiamo). Una lunga passeggiata "costiera", tra viali, giardini, bar e ristoranti, che poi misureremo essere di 4 km, ci porta fino alla base del ponte, da dove possiamo sentire i suoi ululati, causati dal traffico di auto del piano superiore e dagli occasionali treni che transitano al piano inferiore. Per la cena optiamo, colti per la prima volta da nostalgia italiota, per una pizza in un ristorante italiano al centro di Cascais. Pago 13 euri per una diavola, ma una pizza e una birra erano proprio ciò che desideravo per questa sera.

giovedì, aprile 03, 2008

Cronache dal Portogallo - giorni 8, 9 e 10

OVVERO: tra carne e pesce

Altri 3 giorni portoghesi sono passati: tre giorni fondamentalmente di lavoro, quindi c'è poco o nulla da raccontare. Dopo "o trabalho" ci si alterna (se trabalhando-trabalhando non si fanno, come oggi, le 7 di sera) tra corsette ai bordi dell'oceano e pennichelle tardo-pomeridiane. La sera è invece dedicata alla degustazione di viveri portoghesi in ristoranti più o meno rustici, tra Lisbona e Cascais; si passa così da un "peixe espada" (ovvero il nostro pesce lama - vedi anche i post precedenti, se cercate il nostro pesce spada chiedete invece un "espadarte") a una bistecca di vitellone formato gigante, dai "lula grelhados" (calamari grigliati) ai "rodizi" brasiliani (una formula con menu a prezzo fisso dove, finchè non si dice "basta", pittoreschi camerieri girano con spiedi giganti alla mano dispensando tranci di carne grigliata ai clienti), da piatti di "bacalhau" (baccalà) a piatti di "frango" (pollo).
La tipica portata portoghese è un piatto unico, chiaramente a base di carne o di pesce, con accompagnamento di contorni vari (insalata, pomodori, patate, riso, cavoletti, fagioli neri) e uso accentuato di aglio e cipolla; come antipasto vengono sempre servite, appena si prende posto al tavolo, delle olive, delle vaschette di burro salato o di patè di sardine, delle caciottine di formaggio di pecora. Se si desidera un primo è difficile trovare la pasta ma si può ordinare una "sopa" (zuppa): ce ne sono dei tipi più svariati, generalmente a base di verdure.

Tutto ciò è generalmente accompagnato da discreti vini della valle del Douro (la regione della città di Porto) o dell'Alentejo (la regione ad est e sud di Lisbona), mentre si chiude con un bicchiere di Porto (il vino) e una tazzina di cafè "italiana" (ovvero il caffè ristretto - il motivo del femminile è da ricercare nell'altra parola usata per indicare il caffè, ovvero "Bica").

Dopo questo post di stampo degustativo-culinario, il letto mi attende e mi chiama. Boa noche!