lunedì, febbraio 16, 2009

I 6 giorni di Tallinn

La settimana a Tallinn è passata via piacevolmente, velocemente e senza scossoni. Rimangono le impressioni lasciate da una terra così lontana e diversa dalle nostre atmosfere e attitudini mediterranee:
  • in questo periodo inizia ad albeggiare verso le 7.30 di mattina, mentre per le 17.30 di sera è già subentrata l'oscurità: questo, purtroppo, mi lasciava ben poche opportunità per affiancare all'impegno professionale le escursioni turistiche alla città, e soprattutto per scattare foto. Le poche che ho scattato, infatti, sono caratterizzate dalla poca luminosità circostante e dai colori scuri; ma il contrasto con il bianco del ghiaccio e della neve crea comunque scenari suggestivi (vedi foto sopra);
  • fino alla nevicata di giovedì notte la temperatura si è mantenuta intorno ai -10 gradi; la cosa creava qualche problema a livello di equilibrio a causa del ghiaccio ma, in quanto al freddo percepito, giubbotto, cappello e un paio di guanti garantivano la protezione necessaria. Il venerdì al mio risveglio ho trovato Tallinn ricoperta di neve, mentre la temperatura si è stabilizzata intorno ai -2 gradi: una situazione che, visto l'alto tasso di umidità della città, faceva percepire un freddo molto più pungente dei giorni precedenti;
  • i cibi estoni sono generalmente pesanti e sostanziosi: una zuppa non manca mai, così come il classico piatto-zibaldone contenente un po' di tutto (patate, riso, carne, verdure, salse...); curiosamente interessanti i dessert. Mi lascia tuttora sorpreso il fatto che, nonostante la ricchezza dei cibi, non si veda un solo estone affetto da problemi di obesità;
  • Tallinn mi sembra una città a misura d'uomo, moderna e ben organizzata, con un centro storico carino e sufficientemente turistico, anche se un paio di giorni sono più che sufficienti per visitarla; dovunque si trovano wi-fi, e molte di loro sono spontaneamente gratuite. Un po' dappertutto si trovano casinò aperti 24 ore su 24; un popolo di giocatori d'azzardo!!!!
  • piccolo ma funzionale (e situato in piena città) l'aeroporto, con una solo pista e neanche esageratamente lunga, così che gli aerei che servono la rotta estone non sono mai eccessivamente grandi; tra l'altro alla fine della pista c'è una strada trafficata ed oltre questa strada c'è un lago, in questo periodo completamente ghiacciato: un fuoripista non è quindi assolutamente consigliabile.
  • una insegna all'interno dell'aeroporto di Tallinn sottolinea e mi fa notare che Skype, il famoso programma di telefonia su internet, è una creatura di un gruppo di programmatori estoni (l'azienda fu successivamente acquisita dal gruppo eBay facendo la ricchezza dei programmatori stessi), e proprio a Tallinn ha sede uno degli uffici principali.
  • la separazione dalla Russia deve aver portato solo benefici, e la cosa sembra chiara dal loro modo di rapportare alcune condizioni attuali alle analoghe situazioni che avevano una ventina di anni fà (l'indipendenza risale al 1991): curioso sentirli dire "in russian times...."
  • gli estoni sono generalmente chiari di carnagione e biondi di capelli, con i tipici lineamenti delle genti scandinave (la Finlandia, dopotutto, è a poco più di un'ora di traghetto); interessante, ma questo penso che lo immaginavate tutti, la popolazione femminile...
Intanto, secondo le pianificazioni attuali, un mio ritorno a Tallinn è previsto tra 2 settimane, e questa volta per 15 giorni: sperando in una temperatura non da ibernazione, spero di poter vivere di più questa graziosa cittadina del nord-est europeo.

domenica, febbraio 08, 2009

Greetings from Tallinn

Vi avevo dato appuntamento a venerdì, da casa mia, per commentare l'andamento della sentita trasferta belga; invece, a causa degli impegni avuti anche tra le mura domestiche, è domenica sera e scrivo da Tallinn, Estonia, meta della mia ennesima trasferta di lavoro.

Due parole sulla mia performance di giovedì sono però d'obbligo: l'audience e le condizioni al contorno erano abbastanza intimidatorie ma quando mi sono trovato davanti al microfono ho pensato solamente ad essere il più chiaro e preciso possibile. Non sono stato perfetto (nel senso che mi sono auto-rilevato delle imperfezioni), ma penso di aver dato il meglio di me quando mi sono messo a disposizione delle eventuali domande degli interlocutori: domande che ci sono state e che hanno ricevuto risposte puntuali e precise; alla fine ho così ricevuto i complimenti delle alte cariche della mia azienda presenti. Ed è stato così un Ame alleggerito quello che ha affrontato il rientro in patria la sera stessa di giovedì.

Ed ora eccomi quì nel polare freddo estone, dove rientro in pieno nel mio consueto ruolo professionale per affrontare una 5-giorni che sulla carta non dovrebbe risultare problematica. Vedremo...

lunedì, febbraio 02, 2009

Mons, Belgio

Come spesso capita nel mio lavoro vecchie destinazioni si ripropongono più o meno improvvisamente... "più" in questo caso! Ed eccomi quindi a scrivere di nuovo dalla sopita Mons, dopo la mia ultima trasferta di fine ottobre in cui lasciavo presupporre proprio un mio ritorno: ed eccolo il ritorno, ma in una veste completamente nuova e inaspettata, che se da un lato, proprio perchè di stampo diverso, rappresenta un interessante stimolo professionale, dall'altro inizia a far emergere qualche lieve preoccupazione e ansia da prestazione. Il tutto si risolverà nella giornata di giovedì, spero quindi di scriverne in toni positivi venerdì prox direttamente dall'Italia. Stay tuned...

P.S.: l'immagine è di repertorio e risale allo scorso settembre.