lunedì, marzo 31, 2008

Cronache dal Portogallo - giorno 7

OVVERO, Sintra e dintorni.

Dopo l'abbondante colazione delle 10:30, in compagnia di Topoggiggio si parte in direzione ovest e quindi nord, lungo la costa. Ora, è necessario sapere che il nostro Topoggiggio è un'appassionato di surf e di onde e quindi questo nostro viaggio di oggi è in parte stato, per lui, un ritornare coi ricordi ad una vacanza nel passato proprio da queste parti; la passione è talmente tanta che quasi finisce per calamitare tutti i suoi discorsi durante i tragitti in auto...

La prima sosta (nei pressi della spiaggia del Guincho) è stata proprio per osservare lo stato del mare e verificare la presenza di surfisti - questo ovviamente per Topoggiggio, per me è stata una buona occasione per scattare un po' di foto. Ripartiamo in direzione nord alla volta di Cabo da Roca, ovvero il punto più ad ovest del continente europeo (come ricorda una lapide sul posto); trattasi di una scogliera a picco sull'oceano, con tanto di faro datato milleottocento-e-qualcosa. Panorami mozzafiato e tanto tanto vento. Dopo una accurata visita e altre foto ripartiamo ancora.

La prossima destinazione è Sintra, un paesino immerso nel verde dei boschi montani ad est di Cabo da Roca, famosa per i suoi palazzi e castelli che costituiscono una delle attrattive più tipiche del Portogallo. Ci fermiamo così prima a visitare il Palácio National, la cui cosa più curiosa è costituita dai 2 giganteschi camini bianchi della cucina. Dopo 2 passi per i vicoli circostanti, ci inerpichiamo di nuovo, in auto (!), verso il cucuzzolo della montagna, con le rovine del Castelo Dos Mouros e lo stravagante Palácio Nacional da Pena, residenza del re per svariati anni, dove le foto scattate sono tantissime.

Si riparte di nuovo in direzione del mare, verso Ericeira, il posto migliore in Europa per gli appassionati di surf, ed inizia il viaggio personale di Topoggiggio tra le baie e le spiagge della sua vacanza passata. Gli scenari sono comunque degni di più di qualche foto, e lo spettacolo è arricchito dalla forza del mare che in questa parte della costa è veramente notevole (anche se - Topoggiggio docet - non erano le onde giuste per surfare, ed infatti non c'è traccia di tavole in mare). Sono le 17 e Topoggiggio, soddisfatti i suoi bisogni nostalgici, si ritrova improvvisamente affamato (non avevamo ancora pranzato): gli suggerisco di tamponare con un panino per poi cenare la sera, ma in preda ad un raptus intestinale mi trascina in un ristorante dove, nonostante l'ora, ci servono un abbondate risotto alla pescatora e un'altrettanto abbondante piatto di gamberi in salsa "non meglio compresa" ma comunque squisita.

domenica, marzo 30, 2008

Cronache dal Portogallo - giorni 5 e 6

OVVERO, su e giù per Lisbona

La prima metà del primo fine settimana portoghese l'ho impiegato per conoscere a fondo la capitale. Ieri, dopo una mattinata itinerante (on the job training) presso alcune località della penisola di Setubal, inaspettatamente ci liberiamo dagli impegni di lavoro subito dopo pranzo. Alle 17.15, dopo aver saputo che Topoggiggio (il soprannome affibbiato al collega di lavoro di questa trasferta) pensava di trascorrere una tranquilla seratina a Carcavelos per evitare di prendere l'auto (capire i motivi di questa scelta richiederebbe una lunga spiegazione che preferisco evitare), lo abbandono a se stesso e, in treno, mi dirigo verso Lisbona. Al mio primo contatto con la città, e senza fotocamera nè guida, mi lascio trasportare dai flussi di gente e giro in lungo e in largo, principalmente per le ordinate strade della Baixa e le strade del Chiado. Un paio di losche figure tentano di vendermi dell'hashish, ma la passeggiata è veramente piacevole e i km percorsi tanti. Per la cena mi unisco a 2 colleghi italiani che si trovano quì per lavorare sullo stesso sistema su cui io faccio training, che mi portano in un piccolo ristorante nel Bairro Alto (lontano dalle zone più prettamente turistiche) dove mangio una bistecca formato gigante con contorni vari e una birra e spendo meno di 15 euro. A mezzanotte e mezza prendo il treno per il ritorno.

Oggi la giornata inizia tardi e con calma. Alle 11.30 prendo contatti con Topoggiggio e gli chiedo se vuole unirsi a me per tornare a Lisbona; stavolta il personaggio accetta. Insieme iniziamo a girare la città, stavolta con guida e macchina fotografica alla mano; il treno arriva a Cais do Sodré, da dove raggiungiamo la vicina Praça do Comèrcio, nei pressi del Rio Tejo, dalla quale inizia il tour; passando sotto l'Arco de Victoria, percorriamo nuovamente (per me) le strade della Baixa. Raggiunto il Rossio (la piazza principale della Baixa), ci muoviamo verso est e inizamo a salire lungo strette e ripide stradine, verso Castelo (de São Jorge), dove l'omonimo Miradouro (panorama) mi offre delle vedute stupende dell'intera città che immortalo con innumerevoli scatti. Riscendiamo verso sud, costeggiando l'Alfama lungo la stradina percorsa in su e in giù dal turistico tram n. 28, per raggiungere di nuovo la Baixa. Da qui risaliamo, verso ovest, lungo le affollate strade del Chiado, senza l'ausilio del turistico Elevador de Santa Justa. A Largo do Chiado Topoggiggio si arrende: io proseguo lungo il Bairro Alto mentre lui riscende verso il fiume e la stazione, per tornare in albergo. Libero da vincoli, raggiungo il Miradouro de São Pedro de Alcântara, quindi mi immergo nel dedalo di viuzze del Bairro Alto. In direzione sud, ridiscendo verso il mare arrivando al'affollato Miradouro de Santa Caterina, che regala un'altro panorama mozzafiato verso il Ponte 25 Aprile e la penisola di Setubal. Non contento, riscendo verso Praça do Comèrcio per ri-immergermi nei vicoli dell'Alfama. Da qui, attraverso l'Arco de Jesu, raggiungo il fiume, e mi muovo in direzione ovest per raggiungere di nuovo Cais do Sodré e tornarmene, in treno, a Carcavelos. Sono le 19.30.

Alle 20 (giusto il tempo di una veloce rinfrescata), uno dei 2 colleghi della sera prima passa a prendermi in albergo e insieme si torna a Lisbona, per una cena nell'elegante ristorante del suo hotel (luogo rilassato, piatti ricercati e formalità; spendo poco più di 30 euri) e una passeggiata lungo l'Avenida de Liberdade, giù fino al Rossio e di nuovo indietro. Mi riaccompagna quindi in albergo.

In conclusione, una giornata intensa e vissuta; approssimativamente il percorso effettuato lo vedete in apertura di post; le foto scattate nella giornata sono 112, alcune tra le più significative le vedete qui sotto. Ora la stanchezza regna. Sono le 3 am ora locale , quindi sposto le lancette avanti di un ora e vado a svenire nel letto.

venerdì, marzo 28, 2008

Cronache dal Portogallo - giorni 3 e 4

Ovvero, Gennaro "The Dirty Man"

Altri 2 giorni di vita portoghese: ieri, la mattinata è scivolata via tranquilla; il pranzo mi ha riproposto il pesce spada (ovvero, in realtà, il pesce lama - stavolta il nome l'ho ricordato) mangiato la sera prima in un ristorantino di Cascais, anche se in una ricetta diversa; nel pomeriggio sono invece emerse le prime avvisaglie che il corso stava prendendo una piega sbagliata. Dopo il ritorno in albergo, sono andato a scattare un po' di foto lungo l'oceano, quindi la sera siamo andati alla ricerca dell'ennesimo ristorantino di Cascais, guidati dai preziosi consigli della guida LonelyPlanet comprata prima di partire. Ho mangiato finalmente uno degli alimenti tipici del Portogallo: il baccalà; nel piatto da me scelto il povero pesce giaceva sommerso da un letto di cipolle ed accompagnato da patate e verdure.

Per quanto riguarda il corso sono subito corso ai ripari ed ecco che da oggi ha cambiato locazione e non si svolge più presso la Direcção de Faróis. Ma a questo punto mi fermo perchè il resto è coperto da segreto (il mio nome è Bond, Ame Bond). Durante una delle pause del corso di oggi, però, al di fuori dai locali protetti da segreto, ho scoperto una cosa che mai avrei immaginato prima di partire per Lisbona; tra i discenti c'è un simpatico portoghese (il suo nome è Josè), che va totalmente pazzo per la pizza di "Gennaro", la pizzeria più vecchia di Latina, la mia città. Continuando a parlare piacevolmente, gli svelo qual'è il soprannome (quindi, per legge fisica, il vero nome) della pizzeria: Gennaro Lo Zozzone, ovvero (piùo meno) Gennaro "The Dirty Man". Concorda pienamente, ma continua ad affermare che è la pizza più buona che abbia mai mangiato. Grande Gennaro, famoso anche a Lisbona.
Il mistero in realtà era già svelato ancor prima che si rivelasse: a Latina c'è una base NATO (1 km da casa mia) presso la quale hanno luogo diversi corsi che riguardano apparati e telecomunicazioni in generale. Quindi Josè ed altri del corso hanno soggiornato per diversi periodi a Latina.

Tra la fine del corso e l'ennesima cena a Cascais c'è il tentativo di fare una seconda sessione di jogging lungo l'oceano, che si risolve con una lenta e agonizzante (per le mie gambe) corsa di 40 minuti. La cena è presso il ristorante Dom Pedro I, 30 coperti in tutto, e mangio un gustoso piatto di maccarello (ovvero, sgombro) atlantico. Moi bon.

mercoledì, marzo 26, 2008

Cronache dal Portogallo - giorno 2

OVVERO, jogging by the ocean

La prima giornata lavorativa è iniziata in tutta calma ed è proseguita senza eccessivi scossoni; le lezioni si svolgono presso il centro gestionale dei fari marittimi della Marina portoghese, ad Oeiras. Un posto tranquillo e gradevole, affacciato su una baia artificiale lì dove il Rio Tejo (il fiume che fiancheggia Lisbona) si allarga a dismisura prima di confondersi col mare. Di fronte ci sono le colline di Costa da Caparica e sullo sfondo si staglia il lungo ponte "25 do Abril" (ma il più lontano ponte "Vasco De Gama" è molto più lungo) e sulla sua destra il monumento al "Cristo Rei". Di fianco all'aula dove si svolgono le lezioni c'è una sala allestita a museo di fari, che gli addetti alla riparazione e "lucidatura" degli stessi ci aprono e mettono in funzione permettendoci di visitarlo durante una delle pause della giornata. Veramente interessante e ben realizzato. Il pranzo è composto da quello che mi dicono essere un piatto tipico del nord del paese: una sorta di stufato con un po' di tutto, pezzi di carne, fette di salame, riso, quello che sembra essere sanguinaccio ed altro.

Alle 17.10 sono di nuovo in albergo e alle 17.30 sono già pronto, in tenuta ginnica, per un po' di jogging di fianco all'oceano, su una Marginal (litoranea) un po' troppo trafficata. Resisto 17 minuti netti, dopo i quali mi ritrovo il cuore a mille, la milza in gola e la lingua sotto i piedi. Nei successivi 5 minuti il "jogging" si trasforma in "walking". Proseguo poi alternando momenti di corsa a momenti di recupero. Dopo circa un'ora sono di nuovo in albergo, e la sera, in auto in direzione Cascais, avrò la possibilità di calcolare che i km percorsi alla fine sono circa 8. Yes!

La cena a Cascais è in un tipico e appartato ristorante portoghese. Mangio pesce spada, che sembra molto diverso da quello che sono solito mangiare in Italia: l'esperto di pesca che è con me mi spiega che si tratta di un'altro tipo di pesce, il cui nome ho già dimenticato. Il piatto è comunque gustoso, e il vino bianco dell'Alentejo che lo accompagnia lo è altrettanto. Concludo con una mousse al cioccolato e spendo circa 15 euro: un'altra storia rispetto alla batosta pecunaria rimediata ieri.

martedì, marzo 25, 2008

Greetings from Lisboa

Dopo la più classica delle domeniche pasquali (da almeno 4 chili di peso in più), un anomalo lunedì dell'angelo di viaggio mi ha portato in quel di Lisbona, in Portogallo, per l'ennesima trasferta di lavoro; rimarrò per un mese, un mese di lavoro ma anche, spero, di svago, alla scoperta di un paese nel quale non ero mai stato ma che mi lascia già le prime positive impressioni. L'albergo è una nuovissima struttura 4 stelle a Carcavelos (nei pressi di Estoril), a 200 metri dall'oceano e una trentina di chilometri ad ovest di Lisbona. Per oggi, a parte il viaggio, c'è stata una passeggiata lungo il litorale in auto, l'incontro con il referente in loco, tale Calhamar, e una cena a base di pesce, un po' troppo abbondante (ma dopotutto avevo saltato il pranzo) e un po' troppo costosa. Ho scoperto così che il Lunedì dell'Angelo non è una festività nazionale in Portogallo, e che quindi il fatto di iniziare la mia attività di martedì è dovuta alla "gentilezza" concessami di non viaggiare nel giorno della Santa Pasqua. Domani si inizia; una avventura professionale sulla cui buona riuscita ho molti dubbi, ma lo scopriremo solo vivendo.

venerdì, marzo 07, 2008

Greetings from Napoli (Final; Delayed)

Sulla sinistra: idrante cittadino partenopeo modificato; foto scattata il 3 marzo 2008.

E' giunta oggi al termine un'altra settimana partenopea, l'ultima - almeno per il momento. Professionalmente sono state giornate piacevoli, dai ritmi rilassati ma dai buoni risultati. Sono arrivato lunedì in treno (sorprendente la puntualità, nonostante entrambi i treni che ho utilizzato fossero dei regionali dalle numerosissime fermate) e fino a giovedì mi sono mosso a piedi / con i mezzi pubblici .

Proprio la mattina della giornata di giovedì è stata particolarmente piacevole, con una sessione di training "on the job" presso l'isola di Nisida, graziosa località fino a poco prima a me totalmente sconosciuta (dopotutto, come uno dei marescialli mi ha detto mentre andavamo, Bennato a suo tempo cantava "Nisida è un'isola e nessuno lo sa!"). Nel pomeriggio raggiungo Piazza Garibaldi, in pieno centro, per prendere possesso dell'auto a nolo (una Fiat Idea) che, il giorno dopo, carica di apparati, mi avrebbe dovuto riportare a casa. Il ritorno in quel di Bagnoli è stato un inferno, complice il traffico partenopeo ulteriormente collassato dalle avverse condizioni metereologiche.

Oggi il ritorno a casa e, dopo la riconsegna degli apparati e dell'auto, un paio di telefonate fortunate mi hanno consentito di chiudere definitivamente il capitolo "novità". Ora il passo successivo è dotarsi di "abilitazione all'utilizzo". A presto per ulteriori dettagli.

Sotto: l'isola di Nisida, fonte: dal web.

martedì, marzo 04, 2008

The Cure live in Munich

Ad esattamente una settimana dall'evento vi parlo del mitico concertone dei mitici Cure visto in compagnia del mitico Ale nella mitica Olympiahalle della mitica Monaco. Come già a Roma qualche anno fa, io ed Ale ci ritroviamo di nuovo insieme ad un concerto di Robert Smith e soci; e come in quella occasione, io, molto più coinvolto in quanto profondo conoscitore della musica della band, osservo ed ascolto entusiasta mentre Ale assiste attento e con orecchio critico. Stavolta l'acustica è molto migliore dello stadio Olimpico di Roma e, come lo stesso Ale mi dirà alla fine, il sound è bello pieno e coinvolgente nonostante la ridotta formazione a 4 (la tournée si chiama per l'appunto "4Tour 2008").

I nostri suonano ininterrottamente per circa 2 ore, prima di un primo break. Acclamati dall'intero palazzetto, rientreranno sul palco per ben 3 volte; alla fine le ore di musica sono circa 3 (a questa pagina si può dare uno sguardo alla scaletta seguita).

Sono poche (solo 2), opportunamente, le canzoni tratte dall'ultimo scialbo album della band (quel self-titled album che ho a suo tempo bocciato qui), mentre nessuna canzone viene pescata dagli album Bloodflowers e Wild Mood Swings; compaiono 3 canzoni per me inedite, che mi lasciano una buona impressione, mentre a sorpresa nel secondo encore fanno capolino molte canzoni del mitico esordio nel lontano 1979.
Tra i momenti per me migliori, le esecuzioni di A Strange Day e Push (due delle mie canzoni preferite di sempre e raramente eseguite in concerto), quelle di Shake Dog Shake e One Hundred Years (con immagini di guerre sullo sfondo, tra le quali fa capolino il nostro "capa pelata" ma non il loro, nel senso dei crucchi, "baffetto"...), la chiusura con la sempre coinvolgente Play For Today e l'inevitabile A Forest.

Non mi resta che concludere e, avendola menzionata, chiudo proprio con la canzone che mi gira per la testa in questo momento, poco prima di addormentarmi. Buonanotte.