domenica, luglio 27, 2008

Cronache da Santo Domingo - giorni 7 e 8

OVVERO: la festa del papà dominicana.
La spiaggia di Guayacanes, 50 km a est di Santo Domingo.

Finalmente la foto che milioni di lettori di questo blog aspettavano da quando sono partite le mie avventure dominicane ... al primo weekend, di cui segue una breve cronaca, non mi sono fatto sfuggire l'occasione.

Dopo una mattinata di trabajo a San Isidro, ancora una volta sotto il sole cocente, e dopo l'ennesimo pranzo al Cappuccino e la siesta pomeridiana, sabato pomeriggio scatta ia passeggiata per le vie del centro di Santo Domingo, la cosiddetta zona coloniale. Un dedalo di viuzze tra le quali spicca la via principale, sovraffollata di persone, negozi, ristoranti e venditori di strada. Per il momento non ho comprato nulla ma ho già adocchiato alcune cose per un successivo acquisto. I piani prevedono infatti per il fine settimana prossimo una visita più accurata della capitale e shopping. Per la serata, cena presso un locale di cui non ricordo il nome ma che potremmo tranquillamente chiamare "il trionfo della ciccia", con tanto di mucca gigante che troneggia all'ingresso e trofei di caccia vari appesi alle pareti.

La domenica è dedicata al mare e alla tintarella: partenza verso le 9.30 con destinazione la spiaggia di Guayacanes, una ventina di km più a est della ben più popolare ed affollata spiaggia di Boca Chica. La giornata procede gradevole tra bagni nella limpida e calda acqua della baia, tintarelle sotto un sole quasi verticale sdraiati su una spiaggia perlacea contornata di alte palme, e fresche e dissetanti limonate, intervallate da un soddisfacente pranzo a base di gamberetti e aragostine. La spiaggia è particolarmente affolata da estesi e rumorosi nuclei familiari dominicani, con al seguito barbecue, pentoloni di cibo, culle per bambini, cani e tanto rum ... e veniamo a scoprire che il motivo di tale mobilitazione è la celebrazione della festa del papà, che ricade quì proprio oggi. L'eccessivo affollamento della spiaggia è in effetti l'unica nota stonata della giornata.
Sono le 18.30 quando ritorno in albergo, stanco e con la schiena rosso fuoco. Il tempo di una doccia e di un po' di riposo e ci spostiamo da Nello per un piatto di ottima pasta e quattro chiacchiere che dal cazzeggio più assoluto sfumano verso l'organizzazione per gli impegni di lavoro di domani.

sabato, luglio 26, 2008

Cronache da Santo Domingo - giorno 6

OVVERO: Nello (con la doppia L rigorosamente nasale)

Santo Domingo: tipiche linee aeree per la distribuzione dell'elettricità

Giornata metereologicamente perturbata quella odierna a Santo Domingo: ma nonostante ciò è stata la giornata in cui più ho sofferto il caldo, e le striature bianche di sudore sulla mia polo nera, al mio rientro in albergo stasera alle 19, ne erano la più eclatante testimonianza. Un primo veloce scroscio di pioggia c'è stato verso le 9, sulla strada per San Isidro; ma il resto della mattinata, complice la postazione di lavoro - un bel prato verde bagnato dalla pioggia e arroventato dal sole, è stato un lento "cucinarsi al vapore". La pioggia si è riproposta, in forma più consistente, dalle 16 in poi, procurando quel sollievo che il veloce scroscio mattutino non era riuscito a creare.

Intanto il folto gruppo di italiani da tempo presenti in loco e ai quali io mi sono aggiunto solo recentemente, si sta pian piano sfoltendo: il primo rientro è stato mercoledì, altri ce ne saranno tra domani e domenica. Per le nostre cene l'appuntamento principale continua ad essere al Cappuccino, dove la simpatia del gestore Nello (rigorosamente da pronunciare con la doppia L nasale) è piacevole e contagiosa. Non deve meravigliare che si parli principalmente di ristoranti italiani: le attività imprenditoriali dei nostri connazionali nella Repubblica Dominicana sono molteplici, anche e soprattutto nel campo della ristorazione e degli alberghi; in conclusione, nella maggior parte dei casi, i ristoranti italiani sono quelli che offrono il miglior rapporto qualità/prezzo; e per di più si gode del vantaggio di continuare a sentirsi in contatto con l'Italia. Particolarmente interessanti quei piatti in cui la ricetta italiana trova realizzazione per mezzo di ingredienti locali: ad esempio il superlativo risotto alla zucca mangiato da Nello un paio di giorni fa; una delizia per il palato.

venerdì, luglio 25, 2008

Cronache da Santo Domingo - giorni 4 e 5

Continuano le calde giornate di lavoro dominicane, tra San Isidro (ad est di Santo Domingo) e San Cristobal (ad ovest). Il pomeriggio puntualmente arrivano le nuvole (ieri anche un po' di pioggia) a calmare un po' l'afa creata dal sole. C'è poco altro da dire per ora per quanto riguarda il mio soggiorno, continuo quindi con un po' di pillole:
  • se l'arsura dovesse recarvi fastidio qui nella Repubblica Dominicana, potete dissetarvi chiedendo della "limonada". E' una bevanda quasi totalmente naturale che vendono in bricchetti di cartone e, vi assicuro, è altamente dissetante, come nessun altra bevanda, esclusa l'acqua, io abbia mai provato.
  • oltre al notevole numero di bus dai paraurti carrozzati che girano su e giù per le strade di Santo Domingo, e sui quali i passeggeri generalmente salgono e scendono al volo, vi capiterà di vedere in giro delle diroccatissime auto dalla cappotta verde o gialla (a giorni alterni), con l'autista che agita lentamente (ovviamente) un braccio fuori dal finestrino. Sono le cosiddette macchine popolari, un metodo di trasporto alternativo ed economico attraverso il quale si riesce ad impiegare una moltitudine di gente. Ogni macchina compie un breve tragitto avanti ed indietro, e finchè c'è posto all'interno (il che non vuol dire "non più di 4 passeggeri...) la gente può salire e compiere il breve tratto per pochi pesos. Ecco così che molta gente si sposta per la città saltando continuamente da una macchina popolare all'altra.
  • un'altra possibilità che si ha per tenere occupati i molti dominicani della capitale è di impiegarli come netturbini; capita allora di incontrare squadre di 3 - 4 spazzini che, ovviamente con molta tranquillità, puliscono le strade della capitale. I lavoratori sono sì dotati di regolare divisa di colore giallo fosforescente, ma la dotazione strumentale si riduce a delle buste nere e una coppia di targhe automobilistiche che vengono usate come scopa e paletta! Eccezionale!
In tema di nettezza urbana, in apertura di post la foto scattata all'esterno della ditta dominicana di appoggio; ditta il cui guardiano è un vecchietto dalle evidenti difficoltà motorie che gira per le vie circostanti armato di torcia e machete lungo una sessantina di cm. E ogni volta che si avvicina per stendere la mano e salutarmi mi mette una certa ansia, anche perchè il suo linguaggio mi risulta poco comprensibile e quindi non riesco a decifrarne le intenzioni.

mercoledì, luglio 23, 2008

Saludos da Santo Domingo

Inaspettatamente mi ritrovo a scrivere dalla capitale del soleggiato paese caraibico; dico inaspettatamente non perchè mi sia risvegliato in terra dominicana, ma perchè questa ennesima trasferta di lavoro è stata piuttosto perentoria e imprevista. Ebbene si perchè, almeno per il momento, di lavoro si tratta; "almeno per il momento" perchè, dopo il 1° agosto, finirà il trabalho e, insieme ad Uzza che nel frattempo mi avrà raggiunto, co godremo una settimana di sole e mare caraibico in qualche spiaggetta di sabbia bianca e contornata di palme!

Sono arrivato domenica sera dopo un viaggio di più di 13 ore (ma non poteva essere altrimenti) e, da allora fino ad oggi, è stato solo trabalho e cene in ristoranti italioti. Il caldo si fa sentire (ancor di più a causa dell'umidità, massiccia in questo periodo dell'anno) e il lavoro sotto il sole o in locali non condizionati rallenta in breve volgere di tempo; capisci allora perchè i dominicani sembrano sempre vivere "al rallentatore". Per il resto Santo Domingo da l'impressione di essere una città davvero caotica, con un traffico consistente composto essenzialmente di massicci SUV, scassatissime auto e mastodontici camion. Ancora una volta, come già, anche se in tono sicuramente minore, a Dhaka l'anno scorso, si nota la netta differenza tra la parte agiata della città e la grande parte meno abbiente o ddcisamente povera. Ancora non ho scattato foto da pubblicare, quindi quella in apertura è di repertorio! Hasta manana.

venerdì, luglio 18, 2008

Vecchie Glorie vs. Giovani Leoni

Non è il pretesto per pubblicare la mia ennesima photoshoppata di questo periodo, ma il modo di parlare du una mitica partita di calciotto (in realtà, 7 contro 7); che si è svolta ieri; mitica perchè è stata l'occasione per riunire quella temibile squadra che dalla metà degli anni 90 a tutto il 2002 (e anche oltre, ma io a quel punto avevo già abbandonato) ha dominato lo scenario delle partitetelle amatoriali dell'intera provincia pontina. In realtà dello storico nucleo iniziale erano presenti solo il sottoscritto (nome in codice "Ciccio", portiere dall'inaspettata agilità e comprovata affidabilità), il mitico "Muflone", instancabile fluidificante di fascia, e l'inossidabile e insostituibile difensore centrale "Ribez"; a completare la squadra il mitico bomber "Checco", lo psicopatico "Pippo" (anche loro da annoverarsi tra quelli della "vecchia guardia"), lo snodato "Tarantella" e due new entry.

Gli avversari, tutti pressochè ventenni, cercano di imporre fin dall'inizio il loro ritmo, ma per la prima mezzora di gioco la differenza di età (essendo noi tutti più che trentenni) quasi non si apprezza; tanto che le Vecchie Glorie si portano su un meritato 2-0. Ma, come era prevedibile, gli equilibri della partita iniziano presto a pendere verso la squadra dei Giovani Leoni, che mi infilano per 5 volte consecutivamente; le Vecchie Glorie non ci stanno e tentano ripetutamente di riacciuffare la partita: ma i loro sforzi produrranno solo un paio di legni e un gol (anche se un clamoroso gol di testa mancato dal Muflone poteva riaprire definitivamente il match). Il risultato finale è: "Vecchie Glorie: 3 - Giovani Leoni: 5".

Cosa dire della partita: che è stato un piacere reincontrarsi, che è stata un emozione tirare di nuovo fuori dal cassetto e dalla polvere maglia e guantoni; i miei riflessi non sono sembrati appannati come potevo pensare, ma la mia agilità nel tuffarsi e la mia abilità nell'abbrancare in presa o respingere accuratamente sono lontane dai tempi migliori; per tutta la partita mi sono sentito un po' come il mattoncino di Arkanoid che continuava a spostarsi a destra e a manca per respingere palle che, a volte, inevitabilmente, finivano tra i piedi degli avversari che potevano insaccare indisturbati. Alla fine della partita riporto diverse ammaccature, lividi ed abrasioni. Il Ribez e Checco sono sempre quelli di una volta (e questa è una nota positiva), anche Pippo (e questa è una nota tutt'altro che positiva), mentre la coppia Muflone-Tarantella non fa rimpiangere i proverbiali diverbi dei tempi lontani tra il Muflone (sempre lui) e "Shunsuke Diggerio". Definitivamente da riprovare!

giovedì, luglio 17, 2008

Una giornata particolare

  • Tornare a casa alle 18 dal lavoro, prendere la bici e dirigersi verso il mare (a quasi 13 km di distanza);
  • tuffarsi "quasi direttamente" dalla bici in acqua;
  • restare "a mollo" nelle tiepide ma increspate acque serali;
  • uscire ed asciugarsi al tiepido sole serale in una spiaggia semi-deserta;
  • riprendere la bici e tornare di nuovo a casa;
  • vedere che sono passate appena 3 ore dalla partenza.
  • Ma soprattutto aver fatto tutto ciò con la persona giusta al fianco.

Ci sono cose che non si possono comprare, neanche con MasterCard.

domenica, luglio 13, 2008

LT Top (an italian rock band)

Dalle ceneri della famosa band texana (a onor del vero tutt'altro che defunta, anche se l'ultimo album risale al 2003) nasce quella che, dopo aver conquistato le piazze della provincia pontina a suon di energici concerti, è stata già definita la più grande rock band italiana. E c'è da dire che i pressupposti per una carriera lunga e di successo come quella della band alla quale si ispirano ci sono tutti; una lunga avventura a base di sesso, droga e rock'n'roll!!!! Perchè "per fare rock ci vuole pelo e gli LT Top ne hanno più di tutti!!!"

Da sinistra a destra: Fab Gibbons (voce, chitarra e armonica), Ale Beard (batteria e percussioni), Ame Hill (basso, voce e tastiere).

In attesa della pubblicazione del loro primo album, chiudamo il post con un classico degli ZZ Top (già dovreste esserne in ascolto) , nonchè cavallo di battaglia anche delle esibizione dal vivo degli LT Top.


venerdì, luglio 11, 2008

Genova, again.

Domani si conclude l'ennesima settimana in trasferta in terra ligure; dopo un periodo consistente di assenza, le trasferte genovesi sono prepotentemente tornate a movimentare la mia vita professionale. Tra l'altro, ormai avanzato allo stato di "trasfertista con auto a noleggio al seguito", posso finalmente dedicarmi con più fervore (anche se il tempo a disposizione è sempre poco) all'esplorazione del capoluogo ligure (davvero una città unica, che piaccia o no) e delle zone limitrofe. Questa settimana è stata tra l'altro la prima occasione per utilizzare in pieno il mio nuovo gingillo elettronico, quel N95 8GB da tanto desiderato ed acquistato appena ha iniziato a scendere di prezzo; ed oggi, tra telefonate, utilizzo del GPS integrato e de "u zio Tom" e fotografie (vedi sopra), ho polverizzato in una giornata una carica completa di batteria (complice soprattutto il fatto di aver dimenticato aperte per ore le applicazioni per la navigazione satellitare). E anche queste, cari miei, sono soddisfazioni!

Ed ora si inizia finalmente a sentire un tenue odore di vacanze...