Giornata di mmmmerda in quel di Genova....
Già all'uscita dalla mia camera la situazione non si era rivelata delle più auree, come testimoniavano i rivoli d'acqua che scendevano sulle vetrate inclinate della hall dell'albergo. Sotto una pioggia fastidiosa e rigorosamente senza ombrello (come al mio solito), raggiungo la fermata dell'autobus puntuale per prendere la mia solita corsa, che passa sempre tra le 8.27 e le 8.31. Alle 8.45, stanco di aspettare e preoccupato per l'esile riparo che la pensilina mi procura dalla pioggia, chiamo il numero verde del servizio di trasporto pubblico genovese e scopro che ci sono 3 manifestazioni dei metalmeccanici che hanno mandato in tilt l'intera circolazione cittadina; il mio pullman non sarebbe mai passato. L'operatore, gentilissimo, mi consiglia di prendere un'altra linea.
Gambe in spalla ed occhiali in tasca (per evitare che si bagnassero), mi dirigo verso la fermata della nuova linea (una strada parallela a circa 500 metri di distanza). Già da lontano la circolazione su quella strada risulta paralizzata, ma almeno in questo frangente la cosa viene a mio vantaggio perchè mi permette di raggiungere l'autobus, fermo venti metri oltre la fermata, e l'autista, gentilissimo, mi fa entrare. Finalmente all'asciutto, mi do una sistemata, cerco gli occhiali dalla tasca per mettere meglio a fuoco la situazione ma gli occhiali non ci sono più. Occhiali persi. Penso se sia il caso di tornare sui miei passi alla loro ricerca ma l'aumento di intensità della precipitazione mi fa cambiare idea.
Sono le 9. Alle 9.45 abbiamo percorso circa 125 metri. Invio un sms al primo collega; risposta: "anch'io sono imbottigliato". Lo invio allora al secondo collega; risposta: "anch'io sono imbottigliato". Mi rassegno e affondo su un sedile. Un bambino, seduto dappresso, con la sua splendida innocenza dice alla sua mamma: "lo so perchè c'è tutto questo traffico, per la pioggia e per la neve"; penso: "magari la causa fosse così poetica" e mi viene da sorridere.
Alle 10.10 ho raggiunto la vicina Bolzaneto (distanza totale percorsa: un paio di chilometri). Decido di prendere l'iniziativa, scendo dall'autobus e provo con il treno: prossimo treno per Genova alle 11:10. Torno alla fermata e attendo il prossimo autobus. Da questo punto in poi fortunatamente la situazione migliora.
Alle 10.40 circa arrivo al capolinea e mi dirigo verso l'ufficio, passando prima per un negozio di ottica ad acquistare due confezioni di lenti a contatto giornaliere (2 perchè la gradazione dei miei 2 occhi è differente, maledetti anche loro).
La colonna sonora del post è scontata, nonchè dettata dal titolo: ero indeciso tra Daniel Powter, i Blur e i R.E.M., alla fine ho scelto questi ultimi. Come il lettore suggerisce sto abbandonando deezer per tornare al caro vecchio Radio Blog.