mercoledì, maggio 13, 2009

Dagli Alpini all'Anatolia



La parafrasi del famoso racconto contenuto nel libro Cuore ben riassume gli avvenimenti degli ultimi giorni.

Tornato a casa sabato mattina, dopo essermi alzato alle 3.30 di notte per prendere l'aereo, ho cercato di sfruttare al meglio la breve permanenza tra le mura domestiche. Latina era, in quei giorni, invasa da una moltitudine di pacifici e festanti Alpini, riunitisi in città per la loro 82a Adunata Nazionale; e la cosa ha rappresentato un piacevole diversivo alle altrimenti monotone giornate e serate cittadine. La sera ci siamo immersi per le strade del centro affollate di cappelli pennuti, a suon di birre e panini con salsicce, mentre domenica abbiamo assistito all'infinita parata di uomini, mezzi e animali che ha animato il corso principale della città. Sono stati inoltre giorni di riposo (poco, in realtà), di intimità di coppia (wow), di giri in moto (finalmente), anche di lavoro (putrtoppo). E c'è stata persino la prima puntata che vede Jessy di fronte alla "giustizia" italiana: una falsa partenza, ma vi rimando a uno dei post che seguirà nei prossimi giorni per approfondimenti.

E' mercoledì mattina, e sono seduto in prossimità del gate C20 dell'aeroporto di Fiumicino, in attesa della partenza del volo per Istanbul. Come già accaduto, mi rimangono questi momenti di attesa ai gate per fermarmi a riflettere su questa vita che scorre veloce. Dagli auricolari collegati al mio N95 scorrono le note di "Everything Will Be Alright" dei Killers. Di fronte a me una giovane mamma dall'aria stanca vigila sulle sue 2 graziose bimbe (probabilmente gemelle) che giocano a rincorrere un piccione evidentemente turbato dall'ambiente in cui si trova. Brandon Flowers continua a ripetere la frase "everything will be alright" e la mia mente va a tutto ciò che nella mia e nella nostra vita non è per niente "alright". Nel frattempo la giovane mamma si addormenta e le sue 2 bimbe, trovatesi sole, decidono di imitare la mamma, assumendo una posizione a dir poco curiosa e simpatica.

E' una scena la cui incredibile semplicità e bellezza fa quasi venire le lacrime agli occhi. E' ora di imbarcarsi ma, prima di turbare il fenomenale quadretto svegliando la mamma, più di qualche persona seduta nelle vicinanze (me compreso) non resiste allo scattare una foto al sopito trio (vedi sotto il mio scatto, anche se l'angolazione non è delle migliori).

Mi dirigo verso il velivolo parlando al telefono con Jessy, alle prese con l'ennesimo grattacapo informatico, e penso che in fondo è proprio vero: la bellezza salverà il mondo!

1 commento:

Unknown ha detto...

Tacci quanno hanno bevuto sti alpini...so l´unico corpo dello stato con l´autorizzazione alla sbronza facile!!!

;-))

SDRAAAAAAAAAAAAAAAA