Sono i giorni di distanza dall'ultimo post. Quasi cinque mesi di silenzio che ai pochi followers avranno fatto pensare a un definitivo abbandono del mio blog-diario. E invece no: sollecitato da Jessy (secondo la quale "quando scrivo mi lascio andare di più rispetto a quando parlo), riprendo la "penna" in mano e riprendo a scrivere. Non che avessi deciso spontaneamente di abbandonare le pagine del blog, ma si sa che nel normale procedere della vita alcune cose che prima erano in secondo o terzo piano acquistano importanza ed alcune che prima erano in testa passano nel dimenticatoio; succede con i passatempi, con i programmi in tv e con i sentimenti. Ma le cose importanti alla fine ritornano sempre.
E dire che, nel tempo trascorso, di avvenimenti che avrebbero potuto ispirarmi nella scrittura ce ne sono stati - nella mia vita e non. E già ce ne erano quel lontano 18 settembre in cui scrissi l'ultimo post, che forse avevo tenuto da parte per un post successivo; post che arriva soltanto ora, 148 giorni dopo. Proviamo a fare un po' di ordine, prima di tutto nella mia vita:
- la prima cosa che noto è che adesso scrivo completamente senza guardare la tastiera (eccezion fatta per le lettere accentate, ma solo perchè sto scrivendo su una tastiera con layout anglo-sassone), cosa che fino a poco tempo fa non mi riusciva di fare completamente;
- per delimitare la situazione, oltre che nel tempo, anche nello spazio, diciamo subito che sto scrivendo da una piccola ma graziosa camera di un centralissimo hotel di (greetings from...) Bruges, nella quale mi trovo a causa dell'ennesima trasferta di lavoro in Belgio, sebbene nelle precedenti occasioni non avevo mai lavorato nel nord del paese. Sono arrivato lunedì scorso e, dopo 3 giorni e mezzo passati a Mons (meta classica delle mie trasferte belghe), mi sono trasferito - a bordo della fiammante Peugeot 107 assegnatami all'aeroporto di Bruxelles (che riesce a malapena a contenere me e le due valigie al mio seguito) - qui a Bruges dove passerò anche i prossimi 5 giorni prima del rientro in Italia.
- il weekend che sta volgendo al termine, senza farmi intimorire dalla situazione di solitudine nella quale mi trovo, l'ho trascorso passando un intenso sabato ad Amsterdam (tre ore di auto per raggiungerla ma ne é valsa la pena), ed approfondendo l'esplorazione di Bruges (che già avevo visitato con Jessy nel settembre del 2008) e delle zone circostanti. Tante le foto scattate alle quali dedicherò un paio di slideshow nei successivi post.
- avevo scritto il post precedente di ritorno da due settimane trascorse, tra il lavoro e la dolce compagnia di Jessy, nella rilassante atmosfera delle campagne costiere dell'alto lazio. E già scrivevo di una nuova preventivata trasferta in Pakistan, trasferta che c'è ovviamente stata e che ha rappresentato la degna conclusione (almeno per quel che riguardava i nostri obiettivi) degli sforzi profusi nel luglio precedente. Anche a questa esperienza vorrei dare un po' di spazio con un altro flashback nei prossimi post, insieme a un lungo slideshow di foto della straordinaria esperienza - foto che devo ancora riordinare ed organizzare (a proposito di cose che passano in secondo piano...);
- e poi ci sono gli avvenimenti più importanti, quelli che si apprestano a cambiare la mia vita profondamente e quelli che hanno già avviato il processo di cambiamento. Ma andiamo per ordine, nel giro di pochi giorni renderò giustizia ai mesi tralasciati e metterò "nero su bianco" (anzi, vista la scelta cromatica del blog, "bianco su nero") tutto.
Per ora, e per evitare il post chilometrico, chiudo qui.
2 commenti:
Finalmente dopo tanto tempo si può ricominciare a leggere quello che scrivi. Al prossimo post.
daje mico
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