venerdì, luglio 17, 2009

The Killers, Franz Ferdinand & White Lies live in Roma

Era descritto come il vero evento live dell'estate romana. Io, Jessy e Vale avevamo i biglietti già da tempo e così, essendo riuscito a preservare la data dagli attacchi del mio capo (in realtà ho rimandato la partenza per Bucarest, da dove scrivo stasera, di qualche giorno) nel primo pomeriggio di martedì ci muoviamo da Latina per raggiungere l'ippodromo delle Capannelle, luogo dell'evento e, ritirati i biglietti, ci mettiamo pazientemente in fila sotto il sole cocente per entrare in arena.
Alle 19.40 circa lo spettacolo inizia, e sul palcono salgono i White Lies, il giovane gruppo inglese ancora poco noto in Italia e che io ero già arrivato a conoscere in Estonia grazie a MTV2, che a Febbraio mandava in rotazione pesante To Lose My Life e Farewell To The Fairground, i primi 2 singoli dal loro primo album. Il repertorio della band, ovviamente, non è così ampio, ma tengono lo stage per una buona ora accompagnando la platea nel crepuscolo romano. Il sound ha una base potente, e ricorda molto un certo tipo di pop anni ottanta come quello dei Joy Division e dei primi Cure. Che le lyrics non brillino di felicità si percepisce dai titoli delle canzoni, ma ben si accompagnano con la musica. In conclusione, una prima ora piacevole.
Dopo mezzora di operazioni tecniche sul palco finalmente entrano i Franz Ferdinand, e immediatamente infiammano il pubblico con uno dei loro cavalli di battaglia, This Fire. La scaletta prosegue alternando canzoni dal loro ultimo album con canzoni di repertorio (No You Girls, Walk Away, Bite Hard, Auf Achse, Michael...). La prima parte della loro esibizione si conclude con la canzone 40 ft e un finale percussionistico nel quale tutti i componenti si riuniscono presso la batteria e picchiano come forsennati sui vari tamburi. Coinvolgente. Al loro rientro c'è ancora spazio per una manciata di canzoni e per una degna conclusione con la canzone Lucid Dreams, con tanto di finale techno-acid durante il quale i componenti lasciano, uno ad uno, il palco, per poi rientrare e godersi il guadagnato tributo di applausi. Una grande esibizione, quella dei Franz Ferdinand.
L'allestimento del palco per gli headliners della serata occupa tre quarti d'ora, durante il quale il palco cambia radicalmente fisionomia. Finalmente i The Killers entrano sul palco e, quasi a voler confermare che sono loro la maggiore attrazione della serata e a voler far subito dimenticare al pubblico la fantastica esibizione dei Ferdinand, iniziano il loro show affermando "Siamo i Killers e questa notte siamo tutti vostri" e suonando Human, quella che è ormai la loro canzone più celebre. E già la terza canzone è Somebody Told Me, il singolo che li ha resi famosi ormai 5 anni fa. Con un inizio così il risultato è raggiunto ... il pubblico è tutto per loro. La scaletta del concerto prosegue alla grande anche se a mio avviso i diffusori sono spinti troppo a saturazione e ciò va a discapito della qualità audio sebbene l'esecuzione strumentale della band sembri perfetta. Belle in particolare le esecuzioni di I Can't Stay, For Reasons Unknown, Smile Like You Mean It, Spaceman, Mr Brightside e All The Things That I Have Done (queste ultime due trasformano l'ippodromo delle Capannelle in una bolgia). Da favola il finale, dopo una breve pausa: inizia con Bones, prosegue con Jenny Was A Friend Of Mine e conclude il concerto con When You Were Young. Ce ne andiamo con le orecchie doloranti, poca voce in gola e abbastanza sudati, ma visibilmente soddisfatti. Un gran concerto.

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