OVVERO: dentro e fuori dal tunnelLa neve su per la fossa dei serpenti è ormai talmente tanta da non rischiare il minimo scioglimento nonostante le giornate comunque solari, e la cosa provoca diversi inconvenienti. Lunedì mattina ho vissuto il momento finora più divertente dell'intera avventura (anche se in tal senso sono da non dimenticare le macchiette con il ristoratore di domenica sera e i suoi maldestri tentativi di parlare inglese...): nonostante la neve lanciamo la nostra Punto verso la vetta, ma poco dopo siamo costretti a fermarci per montare le catene: e già quì si consuma una scena dal sapore più che comico causata dai nostri tentativi di fissare le scarsissime catene date in dotazione dall'Avis. Ripartiamo e le catene sembrano reggere, ma quando arriviamo a circa 1 km dall'arrivo la strada scompare totalmente sotto il manto bianco che si fa talmente alto da cozzare contro il frontale dell'auto; diamo gas facendo un ultimo tentativo per superare il tratto critico ma il risultato è lo sganciamento della catena di sinistra: i 40 minuti seguenti ci vedono nel gelido freddo della montagna, con piedi e caviglie affondate nella neve, a cercare di trovare la giusta strategia per vincere la comica sfida, ma la neve vince e così decidiamo di provare con la retro-marcia. La catena è ormai un groviglio, ma con un vero lavoro di squadra riusciamo a districare il veicolo e, con un testa-coda degno dei migliori stunt-man, a ruotare il veicolo nella direzione del ritorno. Torniamo a valle in modalità rally-su-neve (divertentissimo), parcheggiamo l'auto e prendiamo un autobus militare che fortunatamente stava per intraprendere il tragitto, che percorre con successo sebbene non senza problemi.
Il martedì puntiamo direttamente a salire sull'autobus, ma durante la notte deve esserci stata una nuova nevicata perchè la neve è ancora più alta, e anche l'autobus si blocca; neanche un intero plotone di soldatini che spinge riesce a schiodarlo dalla trappola di neve: il risultato è che percorriamo l'ultimo km a piedi nella neve alta, per poi scoprire che ci tocca percorrere anche il tunnel a piedi perchè non ci sono trenini. Arrivo sul posto che sono stremato, e la giornata lavorativa deve ancora iniziare!!!
Per il resto le giornate si susseguono dentro e fuori dal tunnel, tra amare e acide considerazioni sui miei superiori, divertenti serate in compagnia del team e preoccupate riflessioni su alcune situazioni familiari.
Il martedì puntiamo direttamente a salire sull'autobus, ma durante la notte deve esserci stata una nuova nevicata perchè la neve è ancora più alta, e anche l'autobus si blocca; neanche un intero plotone di soldatini che spinge riesce a schiodarlo dalla trappola di neve: il risultato è che percorriamo l'ultimo km a piedi nella neve alta, per poi scoprire che ci tocca percorrere anche il tunnel a piedi perchè non ci sono trenini. Arrivo sul posto che sono stremato, e la giornata lavorativa deve ancora iniziare!!!
Per il resto le giornate si susseguono dentro e fuori dal tunnel, tra amare e acide considerazioni sui miei superiori, divertenti serate in compagnia del team e preoccupate riflessioni su alcune situazioni familiari.
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