lunedì, luglio 19, 2010

Cronache Pakistane - giorni 6, 7, 8

OVVERO: comunque vada sarò su un cesso

Come previsto l'attività lavorativa è entrata nel vivo. Con soli 2 giorni e mezzo a disposizione, ci sono volute tante ore di straordinario e tanto sudore per stare nei tempi, ma alla fine il risultato può ritenersi soddisfacente! Oggi pomeriggio un po' di riposo, mentre domani, con il team già ridotto di un paio di entità, sarà giorno di viaggio: partenza alle 8 da Islamabad per raggiungere, in auto, la città di Lahore dalla quale, in aereo, raggiungeremo la città di Multan e da questa, ancora in auto, la destinazione finale: Bahawalpur, nella parte meridionale del paese, dove si svolgerà la seconda e più importante parte delle attività previste.

E mentre l'odierna visita di Hilary Clinton ha suscitato in me un sentimento di vaga preoccupazione per un eventuale rischio di attentati, stasera, sfogliando la pila di quotidiani che giaceva sulla scrivania della mia camera, ho notato come con maligna precisione ogni giorno vengano riportati in prima pagina notizie di morti, esplosioni e attacchi suicidi. Esempio esaustivo dalle sole prime pagine:
  • "Suicide attack shatters Swat peace; six dead", The Nation del 16 Luglio;
  • "Over 20 killed in Iran mosque explosion", The Nation del 16 Luglio;
  • "Foreign Fighter among 17 killed in Orakzai", The Nation del 16 Luglio;
  • "US Missiles kill 10 in N Warizistan", The Nation del 16 Luglio;
  • "10 killed in Tirah blast", The News del 17 Luglio;
  • "Militants kill 18 Shias in Kurram convoy attack", Daily Times del 18 Luglio;
  • "18 militants killed in Orakzay", The Nation del 19 Luglio;
  • "One killed in Sargodha blast", The Nation del 19 Luglio.
Intanto, però, l'unico attentato alla mia incolumità l'ha perpetrato la sbarra per veicoli del Marriott Hotel, contro cui mi sono sfranto violentemente oggi (mentre camminavo distrattamente) colpendola in pieno con lo zigomo destro, rimediando un bel taglio sotto l'occhio e un ematoma (neanche tanto vistoso se correlato alla "tranva" che ho dato) modello "pugno in un occhio".

Continua anche la personale lotta del mio intestino contro la flora batterica dei cibi e dei liquidi giornalmente ingurgitati; per dirla con un eufemismo potrei scrivere che "passo molto tempo seduto in riunione col ministro...". Una situazione che sarà sicuramente una costante anche nei prossimi giorni, da qui il sottotitolo del post :-)

A risentirci da Bahawalpur!

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