lunedì, aprile 07, 2008

Cronache dal Portogallo - giorni 11, 12 e 13

OVVERO: sopra e sotto il ponte

Il secondo fine settimana di questa mia trasferta portoghese è terminato, domani inizia un'altra settimana di lavoro. Dopo un venerdì intenso e intervallato da un piacevole pranzo ("di rappresentanza") durante il quale, coadiuvato da altre 2 persone, ci siamo "spazzolati" una cernia grigliata di 2 chili, il sabato mattina è stato, inusualmente, lavorativo, e si è concluso con un pranzo firmato Mcdonald's. Nel pomeriggio, dopo il meritato riposo, l'allegra brigata (che è di volta in volta variabile da 2 a 4 persone - 3 in questa occasione) si è mossa verso Cascais, dove una lunga passeggiata li ha condotti dal centro alla pittoresca "Boca do Inferno", per ammirare l'affascinante panorama di quell'angolo di mare: trattasi di una frattura (un vero e proprio buco, simile ad un abisso) su una scogliera a picco sul mare dove l'acqua marina, in condizioni di alta marea e di forza notevole, entra per mezzo di una entrata creando singolari rumori e ululati. Ci tornerò in quanto il mare non era nelle condizioni ideali e non avevo con me la fotocamera. La serata si conclude con una cena "di pesce" in un ristorantino di Cascais e una puntatina (orfani di Topoggiggio) al Casinò di Estoril, per "ammirare" il poco valore dato ai soldi dalla riccona feccia di questa parte del mondo.

Domenica mattina di riposo: dopo le 12, in 2 (Topoggiggio irreperibile) ci dirigiamo, passando sul Ponte 25 do Abril, verso la penisola di Setubal e la Praia do Sol (nei pressi di Caparica), per dare un'occhiata a questa parte di costa totalmente diversa da quella del litorale di Estoril. Lunghe spiagge allo stato naturale, strade poco curate e case moooolto più modeste. Dopo un pranzo "vista mare", ripassiamo al di quà del ponte per fermarci a Belém, sulla costa nei pressi di Lisbona, dove si trovano il Forte do Bom, la Torre di Belém, il monumento ai naviganti e il Mosteiro dos Jerónimos (che però non visitiamo). Una lunga passeggiata "costiera", tra viali, giardini, bar e ristoranti, che poi misureremo essere di 4 km, ci porta fino alla base del ponte, da dove possiamo sentire i suoi ululati, causati dal traffico di auto del piano superiore e dagli occasionali treni che transitano al piano inferiore. Per la cena optiamo, colti per la prima volta da nostalgia italiota, per una pizza in un ristorante italiano al centro di Cascais. Pago 13 euri per una diavola, ma una pizza e una birra erano proprio ciò che desideravo per questa sera.

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