OVVERO: la festa del papà dominicana.
La spiaggia di Guayacanes, 50 km a est di Santo Domingo.
Finalmente la foto che milioni di lettori di questo blog aspettavano da quando sono partite le mie avventure dominicane ... al primo weekend, di cui segue una breve cronaca, non mi sono fatto sfuggire l'occasione.
Dopo una mattinata di trabajo a San Isidro, ancora una volta sotto il sole cocente, e dopo l'ennesimo pranzo al Cappuccino e la siesta pomeridiana, sabato pomeriggio scatta ia passeggiata per le vie del centro di Santo Domingo, la cosiddetta zona coloniale. Un dedalo di viuzze tra le quali spicca la via principale, sovraffollata di persone, negozi, ristoranti e venditori di strada. Per il momento non ho comprato nulla ma ho già adocchiato alcune cose per un successivo acquisto. I piani prevedono infatti per il fine settimana prossimo una visita più accurata della capitale e shopping. Per la serata, cena presso un locale di cui non ricordo il nome ma che potremmo tranquillamente chiamare "il trionfo della ciccia", con tanto di mucca gigante che troneggia all'ingresso e trofei di caccia vari appesi alle pareti.
La domenica è dedicata al mare e alla tintarella: partenza verso le 9.30 con destinazione la spiaggia di Guayacanes, una ventina di km più a est della ben più popolare ed affollata spiaggia di Boca Chica. La giornata procede gradevole tra bagni nella limpida e calda acqua della baia, tintarelle sotto un sole quasi verticale sdraiati su una spiaggia perlacea contornata di alte palme, e fresche e dissetanti limonate, intervallate da un soddisfacente pranzo a base di gamberetti e aragostine. La spiaggia è particolarmente affolata da estesi e rumorosi nuclei familiari dominicani, con al seguito barbecue, pentoloni di cibo, culle per bambini, cani e tanto rum ... e veniamo a scoprire che il motivo di tale mobilitazione è la celebrazione della festa del papà, che ricade quì proprio oggi. L'eccessivo affollamento della spiaggia è in effetti l'unica nota stonata della giornata.
Sono le 18.30 quando ritorno in albergo, stanco e con la schiena rosso fuoco. Il tempo di una doccia e di un po' di riposo e ci spostiamo da Nello per un piatto di ottima pasta e quattro chiacchiere che dal cazzeggio più assoluto sfumano verso l'organizzazione per gli impegni di lavoro di domani.
Dopo una mattinata di trabajo a San Isidro, ancora una volta sotto il sole cocente, e dopo l'ennesimo pranzo al Cappuccino e la siesta pomeridiana, sabato pomeriggio scatta ia passeggiata per le vie del centro di Santo Domingo, la cosiddetta zona coloniale. Un dedalo di viuzze tra le quali spicca la via principale, sovraffollata di persone, negozi, ristoranti e venditori di strada. Per il momento non ho comprato nulla ma ho già adocchiato alcune cose per un successivo acquisto. I piani prevedono infatti per il fine settimana prossimo una visita più accurata della capitale e shopping. Per la serata, cena presso un locale di cui non ricordo il nome ma che potremmo tranquillamente chiamare "il trionfo della ciccia", con tanto di mucca gigante che troneggia all'ingresso e trofei di caccia vari appesi alle pareti.
La domenica è dedicata al mare e alla tintarella: partenza verso le 9.30 con destinazione la spiaggia di Guayacanes, una ventina di km più a est della ben più popolare ed affollata spiaggia di Boca Chica. La giornata procede gradevole tra bagni nella limpida e calda acqua della baia, tintarelle sotto un sole quasi verticale sdraiati su una spiaggia perlacea contornata di alte palme, e fresche e dissetanti limonate, intervallate da un soddisfacente pranzo a base di gamberetti e aragostine. La spiaggia è particolarmente affolata da estesi e rumorosi nuclei familiari dominicani, con al seguito barbecue, pentoloni di cibo, culle per bambini, cani e tanto rum ... e veniamo a scoprire che il motivo di tale mobilitazione è la celebrazione della festa del papà, che ricade quì proprio oggi. L'eccessivo affollamento della spiaggia è in effetti l'unica nota stonata della giornata.
Sono le 18.30 quando ritorno in albergo, stanco e con la schiena rosso fuoco. Il tempo di una doccia e di un po' di riposo e ci spostiamo da Nello per un piatto di ottima pasta e quattro chiacchiere che dal cazzeggio più assoluto sfumano verso l'organizzazione per gli impegni di lavoro di domani.
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