OVVERO: e d'improvviso un pallido sole...
L'avventura professionale belga si avvicina al giro di boa e sta andando meglio di quanto avessi mai potuto prevedere, anche se, come già accennato, i problemi si potrebbero presentare la settimana prossima: altra notizia (ed è il motivo per cui parlavo di "giro di boa") è che ho avuto ragione sulla durata della mia trasferta che quindi si concluderà venerdì prossimo. Il gruppo che collabora con me è composto da un italiano, un turco e un polacco (non male come assortimento) con i quali si è comunque instaurato un buon rapporto di collaborazione.
Intanto se il lunedì sera mi ha visto di ritorno all'aereoporto di Bruxelles per ritirare quell'auto che non avevo potuto prendere il giorno prima, l'afterwork degli altri giorni è rappresentato da lunghe camminate per i caratteristici vicoli e viali di Mons, che non hanno ormai più niente da nascondermi. E l'impressione che la città mi lascia rispecchia quella che era stata la prima impressione: una città carina e caratteristica e con un vecchio passato, in cui fare lunghe rilassanti passeggiate, ma con una tranquillità esasperante tanto che spesso sembra di camminare per una città abbandonata o di zombie.
Per cambiare registro ieri sono andato alla ricerca di centri commerciali e ne ho trovato uno appena fuori il ring stradale di Mons: ne sono uscito con un carrello pieno di cioccolata belga! E l'uscita dal centro commerciale mi ha riservato una sorpresa ancor più grande: il sole (era dalla domenica pomeriggio, in Italia, che non lo vedevo); si è affacciato pallido e basso all'orizzonte, e l'ho subito immortalato in uno scatto (vedi sopra) nonostante il non eccitante panorama circostante.
Intanto si prepara il fine settimana, che dovrebbe prevedere visite a Bruges e Bruxelles nonchè l'arrivo di Uzza che, così come per Santo Domingo, continua ad approfittare di questo mio stato di "trasfertista" senza lasciarmi possibilità di utilizzare il mio proverbiale fascino latino presso le genti belghe di sesso femminile.
Intanto se il lunedì sera mi ha visto di ritorno all'aereoporto di Bruxelles per ritirare quell'auto che non avevo potuto prendere il giorno prima, l'afterwork degli altri giorni è rappresentato da lunghe camminate per i caratteristici vicoli e viali di Mons, che non hanno ormai più niente da nascondermi. E l'impressione che la città mi lascia rispecchia quella che era stata la prima impressione: una città carina e caratteristica e con un vecchio passato, in cui fare lunghe rilassanti passeggiate, ma con una tranquillità esasperante tanto che spesso sembra di camminare per una città abbandonata o di zombie.
Per cambiare registro ieri sono andato alla ricerca di centri commerciali e ne ho trovato uno appena fuori il ring stradale di Mons: ne sono uscito con un carrello pieno di cioccolata belga! E l'uscita dal centro commerciale mi ha riservato una sorpresa ancor più grande: il sole (era dalla domenica pomeriggio, in Italia, che non lo vedevo); si è affacciato pallido e basso all'orizzonte, e l'ho subito immortalato in uno scatto (vedi sopra) nonostante il non eccitante panorama circostante.
Intanto si prepara il fine settimana, che dovrebbe prevedere visite a Bruges e Bruxelles nonchè l'arrivo di Uzza che, così come per Santo Domingo, continua ad approfittare di questo mio stato di "trasfertista" senza lasciarmi possibilità di utilizzare il mio proverbiale fascino latino presso le genti belghe di sesso femminile.
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