OVVERO: Bruxelles e Dinant
Mai prima quanto in questa trasferta in Belgio sono riuscito ad alternare le attività lavorative con quelle più piacevoli del turista alla scoperta del paese e con quelle altrettanto piacevoli strettamente legate alla presenza della "dolce metà"; un mix letale che infatti ha iniziato ad avere i suoi effetti in termini di stanchezza già da martedì: giorno in cui dopo la fine del lavoro e riunitomi con Jessy, decidiamo di raggiungere Bruxelles, che ancora non era stata toccata dai nostri itinerari. Il tempo a disposizione non è tantissimo e anche dal punto di vista metereologico ci crea qualche problema: ma riusciamo comunque a girarci il centro, tra la cattedrale di Saint Michel, la Grand Place e il Manneken Pis (la statuetta del bimbo che piscia, simbolo della città, che in realtà immaginavo fosse più grande di 50 cm...). Dopo aver cenato in una delle brasserie del centro, facciamo una breve visita all'Atomium, un altro dei simboli cittadini, e ci dirigiamo quindi sulla strada del ritorno verso Mons.Bruxelles, Atomium
Lo stress accumulato e l'invadenza delle ultime giornate lavorative, che mi costringono a fare le ore piccole per preparare il materiale necessario per il giorno seguente, ci consigliano dei ritmi più tranquilli per le giornate di Mercoledì e Giovedì, dove ci limitiamo a girare per Mons alla ricerca del ristorante di turno; ma venerdì è lavorativamente il giorno conclusivo di questa mia esperienza e dura mezza giornata, e ci lascia così la restante metà per sceglierci una nuova meta da raggiungere. E la scelta, indotta ancora una volta dal sito www.belgio.it, cade su Dinant, una piccola città nel sud del paese, sulle rive del fiume Mosa, dal ricco e affascinante passato. Incastonata tra il Mosa e una parete rocciosa di un centinaio di metri di altezza, che ospita sulla sua superficie la Cittadella, una fortificazione più volte distrutta e ricostruita e dove francesi, olandesi, belgi e tedeschi si sono avvicendati nei secoli, Dinant ha più di un buon motivo per essere visitata: la Collegiale (ovvero, neanche a dirlo, la Cattedrale di notre Dame), che si impone alla vista dalla base della parete rocciosa, con la sua guglia a cipolla e i suoi colori scuri; la Cittadella, raggiungibile con una teleferica o percorrendo una ripida e lunga scalinata, con la visita guidata alla fortezza e la "vista meravigliosa" sull'intera città; la "Merveilleuse", una grotta visitabile non lontana dal centro, la cui visita ci sfugge perchè, per visitare la cittadella, ci aggreghiamo a un gruppo di pensionati belgi che rendolo la visita più lenta del solito, e ci fanno arrivare all'ingresso della grotta alle 17.05, cioè 5 minuti dopo la chiusura. E poi l'abbazia di Leffe, famosa per aver creato il mito della più famosa birra d'abbazia del mondo, nonchè la mia birra preferita (di fronte all'abbazia c'è il museo storico della birra Leffe, ma anch'essa ci sfugge in quanto aperta solamente nei weekend in questo periodo); e non molto lontano l'abbazia di Maredsous anch'essa famosa per l'omonima birra (tutti ubriaconi sti frati valloni...). E ancora, Dinant è famosa per aver dato i natali a un certo Adolphe Sax, nientepopòdimenoche l'inventore del sassofono, che è infatti celebrato con diversi monumenti per le strade della città. In conclusione, mezza giornata non è abbastanza per visitare Dinant, ma comunque ci accontentiamo di quello che abbiamo potuto vedere e ce ne torniamo soddisfatti verso Mons.Dinant, vista dalla Cittadella
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