OVVERO, Munna: "Everyday Traffic in Dhaka"
La giornata di oggi è stata piuttosto movimentata e interessante. Mi tolgo subito il dente dolente, ho saltato la sessione in palestra, ma non per assenza di volontà ... semplicemente il succedersi degli eventi non me lo ha permesso.
Il giorno inizia all'insegna della continuità: ieri sera mi ero addormentato al suono della pioggia battente, stamattina mi sveglio al suono della pioggia battente; anche oggi il corso è stato un bagno di sudore; anche oggi ho mangiato mozzarelline di bufalo caramellate.
Dopo la consueta doccia ed uno spuntino veloce, alle 16 nonostante la pioggia incessante decidiamo di affittare un'auto con driver e di partire alla volta del Banga Bazaar, nella vecchia Dhaka, che ci era stato descritto come il più economico dei mercati di Dhaka. Dopo un ora di traffico sconvolgente (con la solita farcitura di tuk-tuk e risciò nonostante il tempo inclemente, finalmente arriviamo a destinazione. La scena che si presenta ai nostri occhi è esattamente quella della foto qui sopra (presa dalla rete) con in più la pioggia. Al nostro ingresso al Banga veniamo subito presi in affidamento da un tipo del luogo, un uomo sdentato che, utilizzando un orrendo ma stranamente comprensibile inglese e nonostante i nostri rifiuti, decide di farci da guida nell'immensa Babele di mercanti che popolano il luogo, di tenerci al sicuro dai loro richiami e dagli interventi delle decine di bambini che chiedono qualche spiccio per e di farci fare degli ottimi affari. Dopo qualche minuto capiamo che il tipo cerca di fare affari per lui: stranamente ad ogni negoziante a cui chiediamo il prezzo di un particolare tessuto lui si intromette dicendo qualcosa in lingua Bangla e magicamente il prezzo diventa di 1500 taka (circa 18 euro). A nulla valgono i nostri inviti a smettere di farci da guida, a nulla valgono i tentativi di fare affari con i mercanti evitando il suo intervento. Dopo una ventina di minuti usciamo dal Banga Bazaar alla ricerca del nostro autista. Munna, questo il nome dell'autista (il suo nickname in realtà, perchè qui si usa un po' come in Brasile), ci dice che il tipo era il boss locale, un drogato che tiene sotto scacco tutti i mercanti e cerca di fregare con i suoi modi tutti i turisti che capitano al Banga Bazaar. Chiediamo a Munna di portarci in un'altra parte a fare un po' di shopping, e capitiamo in un quartiere completamente diverso, tranne ovviamente che per il traffico, i tuk-tuk, i rickshaw e i mendicanti (storpi e bambini) ai semafori. E' il quartiere Banani, dove ci fermiamo in un negozio dove non c'è caos, la merce ha il cartellino attaccato, i commessi non ti stressano ma sono al tuo servizio, e i prezzi sono comunque economicissimi. Riempio 2 buste di roba varia (parenti, preparatevi a ricevere i miei doni al ritorno) con circa 30 euro.
Sono ormai le 20, e ci facciamo accompagnare da Munna al ristorante coreano dove volevamo mangiare ieri. Si tratta del ristorante Arirang a Gulshan, un altro quartiere tranquillo di Dhaka. Mangiamo un paio di antipasti a base di vegetali, una ZUPPA DI PINNA DI PESCE SQUALO (non chiedetemi cosa ci fosse dentro), un piatto di carne di manzo cucinata al tavolo (ogni tavolo ha un fornello al centro) e un piatto di gamberetti al peperoncino rosso. Tutto estremamente spicy e gustoso. Beviamo birra (data la religione, è difficile trovare alcolici nei ristoranti). Spendiamo circa 12 euro a testa.
Alle 22.20 siamo in albergo. Sei ore di auto con autista (la maggior parte delle quali passate nel pazzesco traffico di Dhaka) e 54 km percorsi ci costano circa 25 euro totali. Lasciamo una lauta mancia a Munna, se l'è meritata. Ora sono le 23:49 ed è ora di andare a dormire. Non so se fuori piove, non voglio saperlo; il weather forecast che ogni sera ci viene lasciato in camera prevede tempeste ed una umidità del 100%. Domattina mi aspetta un altro bagno di sudore. Concludo con una serie di veloci informazioni sul mondo Bangla di cui sono venuto a conoscenza parlando con diverse persone:
Il giorno inizia all'insegna della continuità: ieri sera mi ero addormentato al suono della pioggia battente, stamattina mi sveglio al suono della pioggia battente; anche oggi il corso è stato un bagno di sudore; anche oggi ho mangiato mozzarelline di bufalo caramellate.
Dopo la consueta doccia ed uno spuntino veloce, alle 16 nonostante la pioggia incessante decidiamo di affittare un'auto con driver e di partire alla volta del Banga Bazaar, nella vecchia Dhaka, che ci era stato descritto come il più economico dei mercati di Dhaka. Dopo un ora di traffico sconvolgente (con la solita farcitura di tuk-tuk e risciò nonostante il tempo inclemente, finalmente arriviamo a destinazione. La scena che si presenta ai nostri occhi è esattamente quella della foto qui sopra (presa dalla rete) con in più la pioggia. Al nostro ingresso al Banga veniamo subito presi in affidamento da un tipo del luogo, un uomo sdentato che, utilizzando un orrendo ma stranamente comprensibile inglese e nonostante i nostri rifiuti, decide di farci da guida nell'immensa Babele di mercanti che popolano il luogo, di tenerci al sicuro dai loro richiami e dagli interventi delle decine di bambini che chiedono qualche spiccio per e di farci fare degli ottimi affari. Dopo qualche minuto capiamo che il tipo cerca di fare affari per lui: stranamente ad ogni negoziante a cui chiediamo il prezzo di un particolare tessuto lui si intromette dicendo qualcosa in lingua Bangla e magicamente il prezzo diventa di 1500 taka (circa 18 euro). A nulla valgono i nostri inviti a smettere di farci da guida, a nulla valgono i tentativi di fare affari con i mercanti evitando il suo intervento. Dopo una ventina di minuti usciamo dal Banga Bazaar alla ricerca del nostro autista. Munna, questo il nome dell'autista (il suo nickname in realtà, perchè qui si usa un po' come in Brasile), ci dice che il tipo era il boss locale, un drogato che tiene sotto scacco tutti i mercanti e cerca di fregare con i suoi modi tutti i turisti che capitano al Banga Bazaar. Chiediamo a Munna di portarci in un'altra parte a fare un po' di shopping, e capitiamo in un quartiere completamente diverso, tranne ovviamente che per il traffico, i tuk-tuk, i rickshaw e i mendicanti (storpi e bambini) ai semafori. E' il quartiere Banani, dove ci fermiamo in un negozio dove non c'è caos, la merce ha il cartellino attaccato, i commessi non ti stressano ma sono al tuo servizio, e i prezzi sono comunque economicissimi. Riempio 2 buste di roba varia (parenti, preparatevi a ricevere i miei doni al ritorno) con circa 30 euro.
Sono ormai le 20, e ci facciamo accompagnare da Munna al ristorante coreano dove volevamo mangiare ieri. Si tratta del ristorante Arirang a Gulshan, un altro quartiere tranquillo di Dhaka. Mangiamo un paio di antipasti a base di vegetali, una ZUPPA DI PINNA DI PESCE SQUALO (non chiedetemi cosa ci fosse dentro), un piatto di carne di manzo cucinata al tavolo (ogni tavolo ha un fornello al centro) e un piatto di gamberetti al peperoncino rosso. Tutto estremamente spicy e gustoso. Beviamo birra (data la religione, è difficile trovare alcolici nei ristoranti). Spendiamo circa 12 euro a testa.
Alle 22.20 siamo in albergo. Sei ore di auto con autista (la maggior parte delle quali passate nel pazzesco traffico di Dhaka) e 54 km percorsi ci costano circa 25 euro totali. Lasciamo una lauta mancia a Munna, se l'è meritata. Ora sono le 23:49 ed è ora di andare a dormire. Non so se fuori piove, non voglio saperlo; il weather forecast che ogni sera ci viene lasciato in camera prevede tempeste ed una umidità del 100%. Domattina mi aspetta un altro bagno di sudore. Concludo con una serie di veloci informazioni sul mondo Bangla di cui sono venuto a conoscenza parlando con diverse persone:
- Il Bangladesh ha ottenuto l'indipendenza dal Pakistan (che cosa volesse il Pakistan, che è da tutta altra parte, dal Bengala mi sfugge) negli anni 70. Sono stati appoggiati dall'India ma ci tengono a sottolineare che hanno sconfitto i pakistani grazie soprattutto al loro forte desiderio di libertà.
- In Bangladesh vivono 140 milioni di persone (una densità altissima) e il territorio è continuamente funestato da calamità naturali. Per il governo è difficile dare supporto all'intera popolazione (parere di un ufficiale dell'esercito Bangla)
- Il governo del Bangladesh riceve continuamente aiuti dalle altre nazioni del mondo ma non utilizza questi fondi per aiutare il popolo. Per il governo il popolo sta benone (parere di Munna).
- La polizia Bangla è completamente corrotta, nelle strade principali i rickshaw non potrebbero transitare, ma basta allungare qualche spicciolo di taka al poliziotto di turno e il transito è consentito.
- Le spiagge di Cox's Bazar, all'estremo sud-est del paese, sono le più lunghe del mondo.
- Il calcio è estremamente popolare in Bangladesh, quasi tutti simpatizzano almeno per una squadra nazionale del mondo, principalemte Brasile, Argentina e Italia. Spesso i supporter del Brasile e dell'Argentina si azzuffano per le strade.
- Durante l'ultimo mondiale di calcio numerose bandiere italiane sono state issate altissime sulle case di Dhaka.
- Un impiegato della Europcar (i.e. Munna), lavora più di 16 ore al giorno (dalle 6:30 a mezzanotte) per uno stipendio base mensile di circa 4.600 taka ( 50 euro); straordinari pagati una miseria dopo l'undicesima ora.
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