sabato, luglio 21, 2007

Greetings from Dhaka


Ebbene si, vi scrivo proprio da questa strana e caotica città di questo strano e lontano paese che è il Bangladesh. Dalla mia stanza d'albergo del mio lussuoso hotel (da dove ho scattato la foto panoramica che vedete qui sopra), dopo ore su ore di viaggio (da Roma a Bangkok per poi proseguire per Dhaka), stanco per i voli e stravolto dai cambiamenti di fuso orario. Ovviamente non sono qui per piacere personale (sono pochi quelli che sceglierebbero il Bangladesh come meta per le loro vacanze e io non sarei sicuramente tra loro) ma per lavoro. 33 lunghi giorni di permanenza nella capitale del Bengala Libero di cui cercherò di lasciare testimonianza su questo blog, tramite gli scatti fotografici e le esperienze personali.
Ciò che è apparso ai miei occhi, quando l'aereo ha oltrepassato l'ultimo strato di nuvole durante la fase di atterraggio, è stata una distesa di acqua limacciosa dalla quale emergevano pochi isolotti di terra più o meno abitati; una strada che tagliava a metà questo grande specchio d'acqua; quindi un po' di strade fangose sulle quali, sotto la pioggia, si muovevano faticosamente alcuni rickshaw. Quindi l'aereoporto, la fila alla polizia di frontiera, il ritiro del bagaglio (di cui temevo lo smarrimento), il cambio di un po' di euri nella moneta locale. All'esterno, una folla enorme, principalmente composta di bambini, assiepata lungo le inferriate, ma ho fortunatamente evitato il bagno di folla. Quindi una corsa verso l'hotel attraverso una trafficatissima strada piena di tuk tuk e veicoli fatiscenti. Ora sono le 23.05 locali e vado a dormire. Goodnight from Dhaka.

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