martedì, agosto 18, 2009

I diari della motocicletta - quinto giorno

KM. 202.9: le Cinque Terre.

L'itinerario è chiaro dal sottotitolo del post e tra i più celebrati tra i motociclisti italiani e non. Il paesaggio è tra i più belli e caratteristici in assoluto, con le montagne che finiscono direttamente dentro al mare, i colorati paesini incastonati proprio lì dove mare e montagna si incontrano, le strade panoramiche e tortuose che si inerpicano e poi ridiscendono, il mare cristallino, le scogliere...

La nostra avventura giornaliera inizia con Riomaggiore, il primo dei paesi delle Cinque Terre per chi viene da La Spezia, nonchè il più bello e famoso, che raggiungiamo quando già il sole è alto e cocente. Parcheggiato il bolide nelle immediate vicinanze della zona inaccessibile ai mezzi a motore (e questo è uno degli innegabili vantaggi di usare la moto), ci inoltriamo a piedi all'interno del paese, e la prima cosa che decidiamo di fare è percorrere (pagando regolare biglietto, € 5 a persona) la celeberrima Via dell'Amore, un sentiero pedonale scavato nella roccia che in circa 1 km congiunge Riomaggiore con Manarola, il secondo dei paesi delle Cinque Terre. A parte la scontata celebrazione del più famoso dei sentimenti umani, a suon di frasi talvolta addirittura spaventose lasciate sulle pareti del sentiero e profusione di lucchetti in ogni dove, ciò che veramente colpisce è la bellezza del panorama circostante in ogni singolo momento e la purezza delle acque sottostanti.
Veduta di Riomaggiore dalla strada che scende in paese

Via dell'Amore tra Riomaggiore e Manarola: un tuffo dove l'acqua è più blu...

Raggiunta Manarola ci aggiriamo per i vicoli del pittoresco paese e pranziamo, prima di tornare a Riomaggiore lungo lo stesso percorso dell'andata, e dedicarci alla sua visita.
Manarola

Riomaggiore

Ebbri di sole, mare e bellezza, ci rimettiamo di nuovo in sella e, per dare libero sfogo ai cavalli della Hornet e alle mie velleità di "piega" decidiamo di puntare direttamente all'ultimo dei paesini delle Cinque Terre, Monterosso, saltando la discesa verso i paesini intermedi di Corniglia e Vernazza. E' un percorso nervosissimo quello che ci porta a destinazione, che mette a dura prova la mia resistenza alla guida e mi stanca mentalmente. Arriviamo appena in tempo per osservare il cielo intorno a noi riempirsi di nubi nere che minacciano pioggia (mentre noi, inevitabilmente, avevamo lasciato tutti gli accessori antipioggia in albergo).
Un break sulla via per Monterosso

Veduta del litorale di Monterosso

Il cielo è ancora minaccioso quando, parecchio tempo dopo, decidiamo di ripartire alla volta di La Spezia lungo una route alternativa che, da poco distante Monterosso, si inoltra tra i boschi dell'entroterra spezzino e ci porta a nord della città ligure, a pochi passi dal nostro albergo. Per la cena, su suggerimento del fratello di Jessy (spezzino di adozione), optiamo per una tipica trattoria in città, evitando i costosi paesi costieri, e mangiamo pesce a volontà per un prezzo più che ragionevole.

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