OVVERO, la terza settimana è andata.
Altri 2 giorni di intenso lavoro, tanto che oggi alle 17 crollo sul letto ancor prima di poter puntare la necessaria sveglia. Risultato: mi sveglio alle 20; perfetto, niente palestra per oggi.
Ieri, dopo il normale orario di lezione, faccio la conoscenza del super mega master chief della azienda di riferimento qui a Dhaka: un tipo basso e tondo, barba folta, crochet (il classico cappello musulmano) in testa e cravatta. Parliamo un po', poi mi riaccompagna in hotel facendomi fare un tour all'interno della città militare: partendo dal Signal Department (dove tengo le mie lezioni), il reparto dell'esercito che si occupa delle telecomunicazioni militari in tutto il paese, mi fa vedere la moschea riservata ai militari del dipartimento (la chiama Signal Mosque), gli alloggi dei soldati semplici e quelli degli ufficiali (a loro volta suddivisi in alloggi per sposati e alloggi per single), le sedi centrali dell'Esercito e dell'Aereonautica, il Ministero della Difesa, il palazzo dei servizi segreti, l'ospedale militare, le scuole per i figli dei militari. Tutto il quartiere ha un bell'aspetto: giardini curati, strade in buone condizioni, poco traffico, e concludo che far parte delle forze armate in questo paese e in questo momento storico è quanto di meglio si possa avere. In auto parliamo di lavoro, e mi chiede molte informazioni sulla mia azienda; devo risultargli simpatico e dire cose che condivide perchè quando mi lascia all'hotel mi dice che mi farà venire a prendere una di queste sere per una cena insieme. Ci siamo, stavolta ci rimetto qualcosa, o il culo, o il posto di lavoro!!!
Oggi invece, a 4o minuti dalla fine dell'odierna lezione, il capo corso (il suo grado è Maggiore) mi chiede di dare un occhiata a degli apparati di una vecchia fornitura. Lo seguo, lasciando con chiara preoccupazione il resto della classe a smontare e rimontare l'apparato oggetto di questa settimana di corso, e mi porta nella stanza di quello che penso sia il comandante del Signal Department (al nostro passaggio tutti si mettono sull'attenti e salutano militarmente). Conversano in lingua Bangla per buoni 20 minuti, ogni tanto il comandante mi rivolge la parola in inglese, e mi tocca prendere il secondo tè del giorno, accompagnato da dei biscotti che sembravano quelli della mia bisnonna (nel senso che sembravano avere 50 anni). Ora questa (biscotti a parte) vi potrà sembrare una cattiva notizia ma non è così: al contrario delle mozzarelline di bufalo caramellate (che anche oggi non mancano), il tè del Signal Department è tra i più buoni che io abbia mai avuto modo di bere. Ha un sapore veramente strong, e lo servono con latte. Mi dicono che viene preparato gettando direttamente nel pentolone di acqua la miscela di tè e il latte nella fase di bollitura. Quindi il tutto viene filtrato. Al mio ritorno trovo l'apparato montato, ma Aqiq, anch'egli preoccupato, mi chiede di provarlo; ovviamente l'apparato non funzionava (o almeno, non completamente) e mi servono circa 20 minuti per revisionarlo e trovare il cavo che era stato collegato non correttamente. Pensavo peggio, comunque.
Nel pomeriggio Aqiq mi accompagna in una banca perchè devo organizzare un money transfer dall'Italia, e nello stesso palazzo c'è la sede della Nestlè Bangladesh, dove lavora la sorella più piccola di Aqiq. Andiamo a trovare la graziosa sorella di Aqiq, e mi viene offerta un ennesima bevanda in tazza; questa volta si tratta, ovviamente e purtroppo, di una sorta di cappuccino solubile targato Nestlè. La cosa più curiosa che noto nel palazzo riguarda gli ascensori: ce ne sono 2, ma uno serve i piani pari del palazzo e l'altro i piani dispari. Ogni ascensore è dotato di un ventilatore (acceso a velocità massima) artigianalmente attaccato in un angolo e di un "operatore". Questo paese è talmente povero che c'è chi di lavoro fa l'operatore di ascensore; tutto il giorno dentro una cabina di 2 metri per 2 a spingere bottoni e trasportare persone, il tutto per non più di qualche spicciolo di Taka.
P.S. quello che vedete nella foto qui sotto sta proprio scotennando un pollo. Ovviamente lo scatto è stato casuale e me ne sono accorto solo in seguito.
Ieri, dopo il normale orario di lezione, faccio la conoscenza del super mega master chief della azienda di riferimento qui a Dhaka: un tipo basso e tondo, barba folta, crochet (il classico cappello musulmano) in testa e cravatta. Parliamo un po', poi mi riaccompagna in hotel facendomi fare un tour all'interno della città militare: partendo dal Signal Department (dove tengo le mie lezioni), il reparto dell'esercito che si occupa delle telecomunicazioni militari in tutto il paese, mi fa vedere la moschea riservata ai militari del dipartimento (la chiama Signal Mosque), gli alloggi dei soldati semplici e quelli degli ufficiali (a loro volta suddivisi in alloggi per sposati e alloggi per single), le sedi centrali dell'Esercito e dell'Aereonautica, il Ministero della Difesa, il palazzo dei servizi segreti, l'ospedale militare, le scuole per i figli dei militari. Tutto il quartiere ha un bell'aspetto: giardini curati, strade in buone condizioni, poco traffico, e concludo che far parte delle forze armate in questo paese e in questo momento storico è quanto di meglio si possa avere. In auto parliamo di lavoro, e mi chiede molte informazioni sulla mia azienda; devo risultargli simpatico e dire cose che condivide perchè quando mi lascia all'hotel mi dice che mi farà venire a prendere una di queste sere per una cena insieme. Ci siamo, stavolta ci rimetto qualcosa, o il culo, o il posto di lavoro!!!
Oggi invece, a 4o minuti dalla fine dell'odierna lezione, il capo corso (il suo grado è Maggiore) mi chiede di dare un occhiata a degli apparati di una vecchia fornitura. Lo seguo, lasciando con chiara preoccupazione il resto della classe a smontare e rimontare l'apparato oggetto di questa settimana di corso, e mi porta nella stanza di quello che penso sia il comandante del Signal Department (al nostro passaggio tutti si mettono sull'attenti e salutano militarmente). Conversano in lingua Bangla per buoni 20 minuti, ogni tanto il comandante mi rivolge la parola in inglese, e mi tocca prendere il secondo tè del giorno, accompagnato da dei biscotti che sembravano quelli della mia bisnonna (nel senso che sembravano avere 50 anni). Ora questa (biscotti a parte) vi potrà sembrare una cattiva notizia ma non è così: al contrario delle mozzarelline di bufalo caramellate (che anche oggi non mancano), il tè del Signal Department è tra i più buoni che io abbia mai avuto modo di bere. Ha un sapore veramente strong, e lo servono con latte. Mi dicono che viene preparato gettando direttamente nel pentolone di acqua la miscela di tè e il latte nella fase di bollitura. Quindi il tutto viene filtrato. Al mio ritorno trovo l'apparato montato, ma Aqiq, anch'egli preoccupato, mi chiede di provarlo; ovviamente l'apparato non funzionava (o almeno, non completamente) e mi servono circa 20 minuti per revisionarlo e trovare il cavo che era stato collegato non correttamente. Pensavo peggio, comunque.
Nel pomeriggio Aqiq mi accompagna in una banca perchè devo organizzare un money transfer dall'Italia, e nello stesso palazzo c'è la sede della Nestlè Bangladesh, dove lavora la sorella più piccola di Aqiq. Andiamo a trovare la graziosa sorella di Aqiq, e mi viene offerta un ennesima bevanda in tazza; questa volta si tratta, ovviamente e purtroppo, di una sorta di cappuccino solubile targato Nestlè. La cosa più curiosa che noto nel palazzo riguarda gli ascensori: ce ne sono 2, ma uno serve i piani pari del palazzo e l'altro i piani dispari. Ogni ascensore è dotato di un ventilatore (acceso a velocità massima) artigianalmente attaccato in un angolo e di un "operatore". Questo paese è talmente povero che c'è chi di lavoro fa l'operatore di ascensore; tutto il giorno dentro una cabina di 2 metri per 2 a spingere bottoni e trasportare persone, il tutto per non più di qualche spicciolo di Taka.
P.S. quello che vedete nella foto qui sotto sta proprio scotennando un pollo. Ovviamente lo scatto è stato casuale e me ne sono accorto solo in seguito.
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