OVVERO, Chikka Tikka Wikka
Un'altra settimana lavorativa è finita qui a Dhaka, tra tempo variabile e umidità che persiste sui livelli massimi. Le mie giornate, dopo gli eccessi dei primi 10 giorni, hanno assunto un andamento più calmo e regolare: lavoro fino alle 14, prima doccia e pranzo veloce al Chit Chat, pennichella pomeridiana, lavoro al pc, 2 ore di palestra, seconda doccia e cena (che spesso si risolve in un tè direttamente in camera), relax fino a notte inoltrata.
Il pranzo al Chit Chat è generalmente costituito da un semplice panino con contorno di patatine fritte e verdure fresche, una coca e un single espresso (ma l'unico vero espresso che ho finora bevuto è quello dello Spice & Rice). A volte, se ho più fame del solito (come oggi), prendo un American Beef Burger o ancora meglio il mio piatto preferito, il Chicken Tikka Wrap (da me ribattezzato Chikka Tikka Wikka): due rotoli ripieni di carne di pollo, verdure e spezie varie, patatine fritte, un bicchierino con pezzetti di pomodoro e cipolla, e una meravigliosa salsa verde-slime dal nome Mint Raita. Talmente buona che ho chiesto la ricetta al cameriere, con il malcelato intento di poterla rifare una volta tornato a casa: si tratta di menta, una spezia che non ho mai sentito e che quindi dovrebbe essere tipica del luogo (ma magari basilico o prezzemolo vanno bene...), yogurt e peperoncino. La sua bontà penso sia data principalmente dalla sua cremosità e dal contrasto tra l'effetto fresh della menta e quello hot del peperoncino.
Per quanto riguarda l'acqua da bere, già prima di arrivare mi era stato detto di assicurarmi che la bottiglia fosse sigillata e fosse di una qualche marca nota; generalmente potete trovare la Evian o la Perrier (gassatissima). Ho per questo sempre accuratamente evitato di bere l'acqua che mi viene offerta durante il tea break. Una ottima scelta, come consigliatomi anche dal buon Aqiq, è l'acqua MUM, locale ma che sembra provenire da sorgenti di alta montagna non contaminate. Al ristorante koreano ho bevuto l'acqua SAMURAI (nella foto in primo piano sulla destra), e mi sono spaventato nel leggere sull'etichetta come il nome derivi da un metodo brevettato che utilizza filtri con miliardi di milardi di buchi di spessore infinitesimale in grado di trattenere ogni sorta di impurità come piombo, arsenico e quant'altro. E se uno tra i miliardi di buchi si fosse leggermente ingrandito??? Mah, fino ad ora nessuna conseguenza.
La lattina di Heineken che vedete nella foto è un'altra rarità: difficile da trovare nei locali (generalmente ti dicono che non ce l'hanno, ma se insisti e sei simpatico al cameriere magicamente esce fuori) e venduta a costi esorbitanti (dai 5 ai 7 euri). Si trovano solo due marche, Heineken e Foster's.
La bontà del Chikka Tikka Wikka con la sua Mint Raita non si discute, ma ho notato diverse detonazioni interne durante i 45 minuti di corsa odierna che mi hanno impedito di esercitarmi al meglio. Temevo di iniziare ad espellere la salsa verde dai pori epidermici ed ho quindi diminuito la velocità del nastro. Non si sa mai.
La foto finale è uno scatto di una via di Dhaka preso dall'auto in corsa nei giorni scorsi: notate (anche se ci vorrebbe la foto a piena risoluzione) che l'auto amaranto sullo sfondo è una Toyota Corolla, e che anche l'altra auto è marca Toyota. Diciamo che viaggiando per Dhaka ho capito perchè la Toyota ha superato la General Motors ed è l'auto più venduta al mondo.
Per quanto riguarda l'acqua da bere, già prima di arrivare mi era stato detto di assicurarmi che la bottiglia fosse sigillata e fosse di una qualche marca nota; generalmente potete trovare la Evian o la Perrier (gassatissima). Ho per questo sempre accuratamente evitato di bere l'acqua che mi viene offerta durante il tea break. Una ottima scelta, come consigliatomi anche dal buon Aqiq, è l'acqua MUM, locale ma che sembra provenire da sorgenti di alta montagna non contaminate. Al ristorante koreano ho bevuto l'acqua SAMURAI (nella foto in primo piano sulla destra), e mi sono spaventato nel leggere sull'etichetta come il nome derivi da un metodo brevettato che utilizza filtri con miliardi di milardi di buchi di spessore infinitesimale in grado di trattenere ogni sorta di impurità come piombo, arsenico e quant'altro. E se uno tra i miliardi di buchi si fosse leggermente ingrandito??? Mah, fino ad ora nessuna conseguenza.
La lattina di Heineken che vedete nella foto è un'altra rarità: difficile da trovare nei locali (generalmente ti dicono che non ce l'hanno, ma se insisti e sei simpatico al cameriere magicamente esce fuori) e venduta a costi esorbitanti (dai 5 ai 7 euri). Si trovano solo due marche, Heineken e Foster's.
La bontà del Chikka Tikka Wikka con la sua Mint Raita non si discute, ma ho notato diverse detonazioni interne durante i 45 minuti di corsa odierna che mi hanno impedito di esercitarmi al meglio. Temevo di iniziare ad espellere la salsa verde dai pori epidermici ed ho quindi diminuito la velocità del nastro. Non si sa mai.
La foto finale è uno scatto di una via di Dhaka preso dall'auto in corsa nei giorni scorsi: notate (anche se ci vorrebbe la foto a piena risoluzione) che l'auto amaranto sullo sfondo è una Toyota Corolla, e che anche l'altra auto è marca Toyota. Diciamo che viaggiando per Dhaka ho capito perchè la Toyota ha superato la General Motors ed è l'auto più venduta al mondo.
Nessun commento:
Posta un commento