lunedì, agosto 13, 2007

Cronache dal Bangladesh - giorni 21, 22 e 23

OVVERO, Ame: "We're breaking all safety rules here"

Altri 3 giorni di questa mia lunga trasferta in Bangladesh sono passati. Ho ricevuto lamentele per non aver pubblicato le mie cronache giornalmente; non sapevo di avere (sebbene tra la cerchia di amici) tali assidui lettori. Maledetti ... firmatemi almeno la GuestMap!

Il sabato è trascorso tranquillamente tra nuotate in piscina (è la prima volta che utilizzo la piscina del Radisson), films, pennichelle, un po' di lavoro, una sana sessione in palestra e una cena thai allo Spice & Rice.

La domenica, primo giorno lavorativo della settimana, è trascorso anch'esso tranquillamente sia dal punto di vista professionale sia per il resto; il money transfer dall'Italia si è concluso felicemente, e la cosa mi ha in un certo senso risollevato da una certa preoccupazione (come dissi ad Aqiq, rischiavo di trattenermi al Radisson oltre il 23 Agosto a lavare piatti).

Oggi, la giornata lavorativa è stata tra le più massacranti dall'inizio di questa avventura. Giornata piovosa (dopotutto la stagione delle piogge finisce a metà Settembre) e, al solito, umidità ai massimi livelli. L'aula è una fornace. Tutto scorre liscio fino al tea break, ma al ritorno in aula la lezione mi viene falcidiata dai continui problemi di sovravoltaggio e sottovoltaggio dell'elettricità, che causa continui restart sugli apparati che utilizzo. Forse la più brutta lezione dall'inizio del corso, a causa anche dell'argomento noioso. D'accordo con il capo corso finiamo la lezione verso le 12:45; per fare un test di connessione multiplo che io avevo già assicurato come perfettamente funzionante (malfidati questi militari ... da questo punto di vista ogni mondo è paese).
Mi vengono portati nella minuscola aula, in cui già sono presenti 2 ponti radio e 2 centrali digitali, altri 2 ponti radio e un ulteriore centrale digitale; cerco di eseguire tutti i collegamenti tra fili penzolanti, matasse di cavi che giacciono a terra e militari che stanno in mezzo alle balle, osservano e chiedono. Non riesco a tenere sotto controllo tutte le persone che cercano di collegare gli apparati alla rete elettrica, che non risulta essere assolutamente in grado di reggerli contemporaneamente. Provano tutte le possibili prese e realizzano varie catene di ciabatte, mentre, appena fuori l'aula, un generatore al kerosene rulla a tutta callara. I ponti radio si riavviano continuamente e, nei periodi in cui rimangono operativi, masse di soldati vi smanettano nonostante le mie raccomandazioni sul porre attenzione principalmente alla potenza in trasmissione. E' a questo punto che, rivolgendomi ad Aqiq che osserva dalla porta, pronuncio con rassegnazione la frase riportata in rosso in apertura di post.
Prima di arrendermi definitivamente faccio un ultimo tentativo e riesco ad allontanare la marma. Noto che il mio ventilatore (nel senso, quello formato aereoplano che è posizionato dietro la mia schiena mentre faccio lezione), è ancora acceso. Con notevole senso del dovere, visto il già avanzato stato di sudorazione, lo spengo e propongo di utilizzare la presa che si è così liberata. Riusciamo finalmente a tenere accesi contemporaneamente tutti gli apparati; nel frattempo siamo arrivati alle 13:45 e il grosso dei soldati finalmente se ne va. Proseguo con la configurazione e mostro che tutto funziona correttamente come da me affermato. L'ufficiale rimasto lo comunica via telefono al colonnello. Da questo punto di vista l'operazione è stata un successo. Torno in albergo con evidenti chiazze di sudore sulla camicia. Piove e spero che le persone che incrocio pensino che io abbia semplicemente camminato sotto la pioggia.

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